Sono iniziati gli incontri del “Vangelo nelle case”. Dopo un anno di preparazione, gli animatori hanno dato avvio all’esperienza nelle “case”: quella di costituire piccoli gruppi di persone per leggere insieme il Vangelo secondo un metodo proposto.
Lo scopo è quello di conoscere insieme Gesù.
In molte Collaborazioni gli animatori con i sacerdoti si sono incontrati per sostenersi e preparare insieme la “partenza”, chiedendosi chi e come invitare.
Si sono rivolti ai vicini di casa, agli amici, ai genitori dei ragazzi del catechismo, della scuola materna… a tutti coloro che ritenevano potessero avere un interesse, più o meno esplicitato, o potessero accogliere l’invito di incontrarsi con altri attorno al Vangelo.
Si è dunque iniziato invitando qualche conoscente, a cui si sono aggregate persone che hanno saputo dell’iniziativa in parrocchia o tramite il passaparola. Viene da dire comunque che l’invito personale, la relazione di conoscenza risultano essere la forma più usata e quella più favorevole nel creare le condizioni per la formazione del gruppo.
Finora le testimonianze pervenute alla Commissione diocesana sembrano confermare un avvio buono della proposta, che ha bisogno di essere sempre più conosciuta e sostenuta dalle Collaborazioni pastorali e dalle singole parrocchie. Essa si pone in linea con il Cammino Sinodale della nostra Diocesi “Discepoli di Gesù verso un nuovo stile di Chiesa”, nella conoscenza di Gesù e nella attenzione agli adulti.
UN’ESPERIENZA VIVA IN FAMIGLIA: I PRIMI PASSI DEGLI ANIMATORI
Ecco le testimonianze di alcune famiglie che hanno avviato l’esperienza del “Vangelo nelle case”.
Abbiamo aggiunto sedie!
“Il 31 gennaio abbiamo iniziato l’esperienza del Vangelo nelle case accogliendo nella nostra abitazione coloro che avevano accettato la proposta. Quella sera, sia io che mio marito, eravamo un po’ emozionati perché non era stato semplice suonare il campanello per invitare i vicini di casa e qualche altro conoscente a questa esperienza. Fino al giorno prima dell’incontro solo poche persone avevano dato conferma della loro presenza. Poi, con nostro grande stupore, proprio quando mancava poco all’inizio dell’incontro, tanti di quelli che avevano ricevuto l’invito arrivavano così da dover aggiungere sedie per poterci sedere tutti. Siamo rimasti davvero sorpresi, il numero dei presenti superava le nostre aspettative. Ed ecco che dentro di noi risuonavano le parole che una nostra amica ci aveva detto: “Non preoccupatevi, voi fate la proposta, poi sarà Gesù a muovere i cuori”. Avevamo anche chiesto ad alcuni amici di pregare per il buon avvio dell’esperienza. L’esperienza è agli inizi. Finora ci siamo incontrati tre volte. Alcuni giorni prima dell’incontro, dedichiamo del tempo per preparare insieme questo momento e il giorno stesso ci diamo da fare per riordinare la stanza, liberiamo l’attaccapanni, prepariamo le sedie, accendiamo una candela profumata e apriamo il cancello. Quando le persone arrivano vengono accolte, scambiamo due parole e poi iniziamo l’incontro seguendo il metodo che ci è stato insegnato. Abbiamo sperimentato la positività di questa metodologia che aiuta a rimanere aderenti al testo e fa scoprire un po’ di più il Gesù del Vangelo. Certamente abbiamo bisogno di familiarizzare ancora con questo metodo per poterlo seguire sempre più spontaneamente. I componenti del gruppo si dimostrano interessati e coinvolti. Più di qualche volta sono emerse condivisioni ricche e profonde. Siamo contenti di questa proposta che aiuta noi e i nostri compagni a camminare e a crescere nella conoscenza di Gesù”. (Monica e Carmelo)
Il seme è stato gettato
“Dopo alcuni incontri formativi, abbiamo dato il via alla bella opportunità, proposta dalla diocesi, “Il Vangelo nelle case”, con l’obiettivo di arrivare a conoscere Gesù di Nazaret. Bello e interessante il percorso fatto da noi animatori…. Rimaneva un unico timore: come arrivare con discrezione ai cosiddetti “lontani”… quelle persone che non conoscono Gesù, solo perché non è stata data loro la “giusta” opportunità. Per me non è stato facile, non è facile. È anche vero che non dobbiamo dimenticare la dimensione della libertà umana, rispettando i tempi di ogni persona. Il primo incontro è stato principalmente informativo: ho spiegato in che cosa consiste e come verrà scandita la nostra ora insieme e ho presentato a grandi linee l’evangelista Marco; eravamo in quattro. Al secondo incontro il numero non è aumentato, e non nascondo la mia delusione, però poi mi sono rasserenata perché nel mio cuore sono sempre vive le parole di Gesù: “Dove due o tre sono riuniti nel mio nome, io sarò con loro…”. Abbiamo letto e meditato il brano del Vangelo, è stato bello condividere le nostre riflessioni. Allora penso, perché rinunciare a questo invito? Il seme è stato gettato e deve marcire per dare frutto. Perseveriamo e la primavera arriverà! Per ora le persone che partecipano non sono cosi “lontane”, ma con il tempo e con il passaparola spero che la proposta arrivi ad interessare anche un po’ più in là”. (Laura)
Una novità bella
per tutti
Una nuova iniziativa da far partire è sempre accompagnata da dubbi e perplessità, ma abbiamo accettato di far parte dei “pionieri” di questa esperienza e dopo tre incontri possiamo dire che hanno aderito persone che frequentano l’ambiente ecclesiale a vario titolo, da semplici fedeli a catechiste. I contatti presi con persone non praticanti o che non frequentano abitualmente non hanno dato esito positivo (per ora), ma non è detto che in futuro le cose non possano avere una risposta diversa. Darsi del tempo per leggere e approfondire un piccolo brano del Vangelo, meditare e condividere le riflessioni che la Parola suscita in ciascuno, è risultato essere una novità molto bella per quelli che non avevano mai partecipato a momenti simili; per altri è stata l’occasione per fermarsi e fare quello che avrebbero voluto fare da tempo o più spesso e che per vari motivi non riuscivano a fare da soli. Il metodo che accompagna lo svolgimento degli incontri aiuta a essere concreti negli interventi personali e il fatto di trovarsi in un piccolo gruppo (8 persone circa) e in “famiglia” mette tutti a proprio agio. L’obiettivo è conoscere meglio Gesù di Nazareth, speriamo di riuscire a soddisfare le aspettative dei partecipanti e suscitare curiosità in altri. (Ester e Diego)
La casa, punto di forza
La proposta sta diventando esperienza positiva di condivisione e riflessione. Siamo partiti dal coinvolgere alcuni vicini di casa che hanno aderito con entusiasmo e curiosità. Punto di forza è il luogo, la casa, ovvero dove viviamo la nostra quotidianità, dove siamo chiamati a far vivere ogni giorno Gesù. Abbiamo sperimentato come la persona di Gesù affascini e interroghi in profondità, spingendoci a ricercare ed immaginare le espressioni del suo volto, il suo modo di parlare e comunicare con la gente, il suo tono di voce. Ci è parso di cogliere il bisogno delle persone di trovare dei momenti e degli spazi per potersi fermare e confrontare sulla Parola. (Luciana e Maurizio)