C’è un linguaggio universale che travalica i confini spazio-temporali e che, anche nel nostro mondo digitalizzato che parla spesso per immagini, si presta a veicolare facilmente messaggi importanti, essendo una perfetta forma di comunicazione: è il linguaggio dell’arte.
Anche papa Francesco ha spesso fatto riferimento all’arte come a una via privilegiata, una strada maestra per accedere alla fede, che può avvicinare i lontani ed affascinare adulti e ragazzi. Già da qualche anno i percorsi di catechesi della nostra diocesi fanno uso di opere artistiche non solo per educare i ragazzi al bello e al buono, ma soprattutto perché sono preziose e valide risorse per il cammino di crescita e approfondimento spirituale. Si tratta infatti di proporre esperienze personali, interessanti come proposte culturali e al tempo stesso profonde opportunità di riflessione e maturazione di fede.
Dopo il percorso delle “Cinque pietre” proposto in Cattedrale, che sta ripartendo dopo la pausa forzata causata dalla pandemia, l’Ufficio per l’Annuncio e la Catechesi ha preparato il nuovo itinerario “Prigionieri Liberati” che si svolgerà nella splendida cornice della chiesa di Santa Lucia, a Treviso, e che è stato pensato per i ragazzi che si accostano al sacramento della Riconciliazione.
E’ sentita fortemente l’esigenza di proseguire in questa direzione, affiancando ai metodi tradizionalmente usati dai catechisti questo approccio artistico-spirituale, che può essere un modo più coinvolgente e convincente per interessare anche i genitori; per questo motivo sabato 20 novembre, alle ore 9.30, presso la chiesa di Santa Lucia, sarà presentato il nuovo itinerario “Prigionieri Liberati” con don Luca Vialetto, già incaricato della formazione e preparazione del gruppo di catechisti che hanno dato la loro disponibilità a sperimentare questa apparentemente nuova, ma in realtà antica, modalità di catechesi.
Nella seconda parte della mattinata si affronterà il tema di nuovi percorsi, al di fuori del centro storico trevigiano, con lo scopo anche di coinvolgere e valorizzare altre zone della diocesi.