Attività pastorali: le indicazioni per viverle in sicurezza raccolte in un vademecum

Nei giorni scorsi è arrivata a tutti i sacerdoti una comunicazione del Vicario generale, mons. Giuliano Brugnotto, che ricorda le indicazioni in tempo di pandemia per lo svolgimento delle attività pastorali in parrocchia, in questo tempo di “zona bianca”.

Indicazioni che, in questo periodo di avvio di molte attività, tutte le comunità e gli operatori pastorali sono invitati a fare proprie, nella responsabilità e nel rispetto della salute di tutti.

Il Vescovo – ricorda il Vicario – ribadisce quanto indicato recentemente dai Vescovi della Conferenza episcopale triveneta, che esortano tutti “ad un forte senso di responsabilità, per evitare il più possibile ogni forma di contagio”. Vescovi che fanno proprie “le parole del Papa a comprendere l’appello a vaccinarsi come “atto d’amore” e di tutela della salute pubblica, rilanciano e condividono quanto espresso dalla Presidenza della Cei nella lettera dell’8 settembre u.s. (“Curare le relazioni al tempo della ripresa”) invitando alla vaccinazione in modo pressante i ministri ordinati e gli operatori pastorali coinvolti nelle attività caratterizzate da maggior rischio di contagio: ministri straordinari della comunione, persone coinvolte in attività caritative, catechisti, educatori, volontari nelle attività ricreative, coristi e cantori. Coloro che sono impegnati nell’azione pastorale delle comunità sono, infatti, chiamati a rispondere per primi ad un senso di responsabilità per se stessi e per le comunità di cui sono a servizio”.

Dopo l’incontro con i vicari foranei lo scorso 1° ottobre, è stato predisposto uno schema (scaricabile da questo sito), nel quale sono elencate le diverse attività pastorali, precisando a quali condizioni sono possibili (compresa l’esibizione del Green pass in alcuni casi) alla luce dell’attuale normativa: dalle celebrazioni ai concerti, dalla catechesi alle attività dei cori, dalle processioni alle visite alle famiglie da parte dei sacerdoti, dalle riunioni alle attività dei centri di ascolto e distribuzione Caritas, dalle attività in oratorio, agli incontri tra sacerdoti, dalle sagre ai pranzi parrocchiali, dai mercatini di beneficenza fino alla concessione di spazi parrocchiali per incontri e feste private.

Il “vademecum” ricorda anche le modalità con le quali si può ottenere il Certificato verde, o Green pass.