Pochi giorni sono passati dalla prima Assemblea diocesana del Cammino Sinodale ed ecco che, a partire da lunedì 6 marzo, si stanno svolgendo 14 Assemblee vicariali chiamate a dare il loro apporto a questa importante esperienza ecclesiale. Si tratta di un ulteriore momento di “sinodalità” per la nostra diocesi che vede coinvolte, oltre ai 272 membri dell’Assemblea diocesana, altre 600 persone circa tra sacerdoti, diaconi, consacrati e consacrate, fedeli laici: un “necessario” coinvolgimento delle Collaborazioni Pastorali e delle singole comunità parrocchiali sul percorso intrapreso dalla nostra Chiesa.
L’Assemblea diocesana dello scorso 18 febbraio ha individuato tra le otto “situazioni” proposte dallo Strumento di lavoro (dalla lettera A alla lettera H) le tre ritenute più meritevoli di attenzione, di confronto e di discernimento, per pervenire, a fine Cammino, ad alcune scelte.
Eccole, in ordine di preferenza: le fatiche e le risorse delle famiglie (situazione B), la fede vissuta nella quotidianità della vita (situazione F), i poveri e le nostre comunità cristiane (situazione D). Uguale “punteggio” alla “situazione D” era stato dato alla “situazione E” (”Le Collaborazioni Pastorali e il nuovo volto delle comunità cristiane”) ma la Commissione Sinodale, attribuendogli l’importanza espressa da alcuni dei 26 gruppi di lavoro, ha dato preferenza a quella sui poveri perché ritenuta più inerente al tema del Cammino Sinodale. Ciò non significa mettere da parte, come neppure avverrà per le “situazioni” a cui l’Assemblea ha dato minor punteggio, essendo evidente – come emerso più volte dallo scambio nei gruppi – che tutte otto le “situazioni” si intrecciano fra loro.
Ora si passa alle Assemblee Sinodali vicariali, dalle quali si attende un arricchimento di quanto scelto dalla prima Assemblea diocesana. Per esse è stata predisposta una scheda di lavoro; nei giorni scorsi è stata presentata ai Vicari foranei e ai sacerdoti Coordinatori delle Collaborazioni Pastorali (consultabile anche nel sito della diocesi, alla voce “Cammino Sinodale”). Vi si trovano, assieme ad una breve presentazione del Cammino Sinodale, le tre “situazioni” scelte dall’Assemblea diocesana con alcuni dei motivi di scelta emersi dallo scambio nei gruppi.
E’ su queste tre “situazioni” che le Assemblee vicariali sono chiamate a sostare, lavorando pure esse per gruppi dopo un iniziale momento comune. A loro è chiesto di offrire un apporto al “vedere”, primo passo del Cammino Sinodale secondo il «metodo molto collaudato nel praticare il discernimento (che) si articola nei tre momenti del vedere – giudicare – agire» (Lettera del Vescovo per il Cammino Sinodale, p. 30).
Un “vedere” dal quale ci si augura vengano contributi utili per approfondire, arricchire, anche dare preziose puntualizzazioni sui motivi per i quali le tre “situazioni” scelte dall’Assemblea diocesana possono risultare preziose. Tutto ciò tenendo conto sempre del duplice obiettivo del Cammino Sinodale: la conoscenza di Gesù e l’incontro con lui e la cura della fede dei cristiani adulti.
In seguito sarà compito della Commissione Sinodale tener conto anche di questo confronto nei vicariati prima di stendere un nuovo Strumento sinodale in preparazione della seconda Assemblea diocesana fissata per sabato 6 maggio.
Ma soprattutto sarà compito – meglio dire impegno – di chiunque si sente membro della nostra Diocesi aiutarla con la preghiera nel percorso che essa sta compiendo. Perché sia soprattutto lo Spirito Santo ad illuminarla, ad offrirle il dono della sapienza: Lui è e rimane la vera anima della Chiesa, Lui il dono che il Signore Gesù continua ad offrirci e che umilmente da lui continuiamo ad invocare per il Cammino Sinodale.
(mons. Mario Salviato)