Preghiera in famiglia
per la Domenica della «Passione del Signore»
Per le famiglie con i bambini
Questa preghiera è in sostituzione della Messa domenicale, che comunque si può seguire in televisione.
Aiutati dai bambini, in un luogo adatto della casa si possono preparare un crocifisso o un’icona del Signore e una Bibbia aperta, con accanto una candela accesa. Se c’è la possibilità, si possono preparare anche dei ramoscelli di ulivo o di altre piante che si trovano presso la propria abitazione.
Uno dei genitori o familiari fa da guida (G.) e altri da lettori (Lett.). Si può fare il Vangelo dialogato (4 voci).
Memoria dell’ingresso di Gesù a Gerusalemme
Se possibile, durante questa preghiera tutti tengono un ramoscello in mano.
Si inizia con il segno della Croce.
G. Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.
Amen
G. Sei giorni prima della solenne celebrazione della Pasqua, quando il Signore entrò in Gerusalemme, gli andarono incontro i fanciulli: portavano in mano rami di palma, e acclamavano a gran voce:
Osanna nell’alto dei cieli:
gloria a te che vieni,
pieno di bontà
e di misericordia.
G. Sollevate, porte, i vostri frontali,
alzatevi, porte antiche,
ed entri il re della gloria.
Chi è questo re della gloria?
Il Signore degli eserciti è il re della gloria.
Osanna nell’alto dei cieli:
gloria a te che vieni,
pieno di bontà
e di misericordia.
Invocazione
G. Ci sembrerà molto strano celebrare la domenica delle Palme, che ci introduce alla Settimana Santa, senza la processione con i rami di ulivo benedetti e la memoria dell’ingresso di Gesù a Gerusalemme…
Eppure anche oggi, nelle nostre case, vogliamo dire e celebrare la nostra fede, in comunione con tutta la Chiesa.
Siamo invitati a esprimere la nostra gioia interiore che nasce dalla certezza che la vita di Gesù, donata una volta per tutte sulla croce, anche oggi è accessibile a noi, anche se come i discepoli dubitiamo, come i farisei accusiamo e giudichiamo, come Giuda dimentichiamo il suo amore.
Breve silenzio.
Lett. Signore, che dalla croce ci insegni a perdonare, abbi pietà di noi.
Signore, pietà.
Lett. Cristo, che doni la vita a chi ascolta la tua parola, abbi pietà di noi.
Cristo, pietà.
Lett. Signore, che sei accanto a noi nei momenti più difficili, abbi pietà di noi.
Signore, pietà.
G. Dio onnipotente abbia misericordia di noi, perdoni i nostri peccati e ci conduca alla vita eterna.
Amen.
Memoria della Passione del Signore
Vangelo
(forma breve: Mt 27,11-52; forma ordinaria: Mt 26,14 – 27,66)
Si può leggere il racconto evangelico in forma breve e dialogata (4 voci): Gesù, Narratore, Pilato, Altri/Folla. Leggiamo con calma e attenzione.
Lett. Passione di nostro Signore Gesù Cristo secondo Matteo
Narratore:
In quel tempo Gesù comparve davanti al governatore, e il governatore lo interrogò dicendo:
Pilato:
“Sei tu il re dei Giudei?”.
Narratore:
Gesù rispose:
Gesù:
“Tu lo dici”.
Narratore:
E mentre i capi dei sacerdoti e gli anziani lo accusavano, non rispose nulla. Allora Pilato gli disse:
Pilato:
“Non senti quante testimonianze portano contro di te?”.
Narratore:
Ma non gli rispose neanche una parola, tanto che il governatore rimase assai stupìto.
A ogni festa, il governatore era solito rimettere in libertà per la folla un carcerato, a loro scelta. In quel momento avevano un carcerato famoso, di nome Barabba. Perciò, alla gente che si era radunata, Pilato disse:
Pilato:
“Chi volete che io rimetta in libertà per voi: Barabba o Gesù, chiamato Cristo?”.
Narratore:
Sapeva bene infatti che glielo avevano consegnato per invidia. Mentre egli sedeva in tribunale, sua moglie gli mandò a dire:
Altri:
“Non avere a che fare con quel giusto, perché oggi, in sogno, sono stata molto turbata per causa sua”.
Narratore:
Ma i capi dei sacerdoti e gli anziani persuasero la folla a chiedere Barabba e a far morire Gesù. Allora il governatore domandò loro:
Pilato:
“Di questi due, chi volete che io rimetta in libertà per voi?”.
Narratore:
Quelli risposero:
Folla:
“Baràbba!”.
Narratore:
Chiese loro Pilato:
Pilato:
“Ma allora, che farò di Gesù, chiamato Cristo?”.
Narratore:
Tutti risposero:
Folla:
“Sia crocifisso!”.
Narratore:
Ed egli disse:
Pilato:
“Ma che male ha fatto?”.
Narratore:
Essi allora gridavano più forte:
Folla:
“Sia crocifisso!”.
Narratore:
Pilato, visto che non otteneva nulla, anzi che il tumulto aumentava, prese dell’acqua e si lavò le mani davanti alla folla, dicendo:
Pilato:
“Non sono responsabile di questo sangue. Pensateci voi!”.
Narratore:
E tutto il popolo rispose:
Folla:
“Il suo sangue ricada su di noi e sui nostri figli”.
Narratore:
Allora rimise in libertà per loro Barabba e, dopo aver fatto flagellare Gesù, lo consegnò perché fosse crocifisso. Allora i soldati del governatore condussero Gesù nel pretorio e gli radunarono attorno tutta la truppa. Lo spogliarono, gli fecero indossare un mantello scarlatto, intrecciarono una corona di spine, gliela posero sul capo e gli misero una canna nella mano destra. Poi, inginocchiandosi davanti a lui, lo deridevano:
Folla:
“Salve, re dei Giudei!”.
Narratore:
Sputandogli addosso, gli tolsero di mano la canna e lo percuotevano sul capo. Dopo averlo deriso, lo spogliarono del mantello e gli rimisero le sue vesti, poi lo condussero via per crocifiggerlo.
Mentre uscivano, incontrarono un uomo di Cirene, chiamato Simone, e lo costrinsero a portare la sua croce.
Giunti al luogo detto Gòlgota, che significa “Luogo del cranio”, gli diedero da bere vino mescolato con fiele. Egli lo assaggiò, ma non ne volle bere. Dopo averlo crocifisso, si divisero le sue vesti, tirandole a sorte. Poi, seduti, gli facevano la guardia.
Al di sopra del suo capo posero il motivo scritto della sua condanna: “Costui è Gesù, il re dei Giudei”.
Insieme a lui vennero crocifissi due ladroni, uno a destra e uno a sinistra.
Quelli che passavano di lì lo insultavano, scuotendo il capo e dicendo:
Altri:
“Tu, che distruggi il tempio e in tre giorni lo ricostruisci, salva te stesso, se tu sei Figlio di Dio, e scendi dalla croce!”.
Narratore:
Così anche i capi dei sacerdoti, con gli scribi e gli anziani, facendosi beffe di lui dicevano:
Folla:
“Ha salvato altri e non può salvare se stesso! È il re d’Israele; scenda ora dalla croce e crederemo in lui. Ha confidato in Dio; lo liberi lui, ora, se gli vuol bene. Ha detto infatti: “Sono Figlio di Dio”!”.
Narratore:
Anche i ladroni crocifissi con lui lo insultavano allo stesso modo.
A mezzogiorno si fece buio su tutta la terra, fino alle tre del pomeriggio. Verso le tre, Gesù gridò a gran voce:
Gesù:
“Elì, Elì, lemà sabactàni?”,
Narratore:
che significa:
Gesù:
“Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?”.
Narratore:
Udendo questo, alcuni dei presenti dicevano:
Altri:
“Costui chiama Elia”.
Narratore:
E subito uno di loro corse a prendere una spugna, la inzuppò di aceto, la fissò su una canna e gli dava da bere.
Gli altri dicevano:
Altri:
“Lascia! Vediamo se viene Elia a salvarlo!”.
Narratore:
Ma Gesù di nuovo gridò a gran voce ed emise lo spirito.
Qui si genuflette e si fa una breve pausa.
Narratore:
Ed ecco, il velo del tempio si squarciò in due, da cima a fondo, la terra tremò, le rocce si spezzarono, i sepolcri si aprirono e molti corpi di santi, che erano morti, risuscitarono. Uscendo dai sepolcri, dopo la sua risurrezione, entrarono nella città santa e apparvero a molti.
Il centurione e quelli che con lui facevano la guardia a Gesù, alla vista del terremoto e di quello che succedeva, furono presi da grande timore e dicevano:
Altri:
“Davvero costui era Figlio di Dio!”.
Breve silenzio
Riflessione
Dopo il silenzio la Guida, con queste o altre parole simili, introduce al seguente momento di riflessione. Si può fare anche una semplice condivisione a partire da una piccola esperienza e dalle domande suggerite.
G. Dopo aver ascoltato il racconto della Passione di Gesù possiamo chiederci:
- Chi sono io davanti a Gesù che entra in Gerusalemme? Sono capace di esprimere la mia gioia, di lodarlo? Oppure prendo le distanze da lui?
- Chi sono io davanti a Gesù che soffre? Sono come i discepoli, che si addormentavano mentre il Signore soffriva? La mia vita è “addormentata”?
- Sono come il Cirenèo che tornava dal lavoro affaticato, ma ha aiutato il Signore a portare la croce?
- Sono come quelli che passavano davanti alla croce e facevano di Gesù motivo di beffa: “scenda dalla croce e noi crederemo in lui”?
- Sono come il centurione che ai piedi della croce riconosce in Gesù il Salvatore di tutti gli uomini?
Tempo per la riflessione e la condivisione.
Atto di fede
G. In risposta alla Parola ascoltata esprimiamo la nostra fede: Credo, Signore. Aumenta la nostra fede.
Credo, Signore. Aumenta la nostra fede.
Lett. Io credo in Gesù, che è la risurrezione e la vita.
Credo, Signore. Aumenta la nostra fede.
Lett. Io credo in Gesù, che si è incarnato per opera dello Spirito Santo.
Credo, Signore. Aumenta la nostra fede.
Lett. Io credo in Gesù, che è il Messia, l’inviato di Dio.
Credo, Signore. Aumenta la nostra fede.
Lett. Io credo in Gesù, che è il Salvatore, venuto a strapparci dalla morte.
Credo, Signore. Aumenta la nostra fede.
Questa è la nostra fede nel Signore Gesù,
che ha vissuto la passione,
la morte e la risurrezione
per la nostra salvezza. Amen.
Preghiere di intercessione
G. In questo tempo particolare, in cui le parole passione, sofferenza, sconforto ci sembrano molto concrete, vogliamo unirci alla preghiera di papa Francesco e di tutta la Chiesa:
Consolaci, o Signore.
Consolaci, o Signore.
Lett. Guarda la tua Chiesa, che attraversa il deserto:
Consolaci, o Signore.
Lett. Guarda l’umanità, atterrita dalla paura e dall’angoscia:
Consolaci, o Signore.
Lett. Guarda gli ammalati e i sofferenti, oppressi dalla solitudine:
Consolaci, o Signore.
Lett. Guarda i medici e gli operatori sanitari, provati dalla fatica:
Consolaci, o Signore.
Lett. Guarda i politici e gli amministratori, che portano il peso delle scelte:
Consolaci, o Signore.
Si possono aggiungere altre intenzioni di preghiera.
Certi della presenza di Dio e della sua cura provvidente per ogni uomo e ogni donna, insieme osiamo dire:
Padre nostro…
O Dio onnipotente ed eterno, che hai dato come modello agli uomini il Cristo tuo Figlio, nostro Salvatore, fatto uomo e umiliato fino alla morte di croce, fa’ che abbiamo sempre presente il grande insegnamento della sua passione, per partecipare alla gloria della resurrezione. Egli è Dio e vive e regna con te nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.
Amen
Prossimità
Pensando alle persone con le quali vivo o che raggiungo attraverso i mezzi di comunicazione, mi chiedo:
- Quali persone attorno a me stanno vivendo più intensamente la croce e mi ricordano l’amore di Cristo?
- Quale parola di speranza mi è rimasta nel cuore in questa celebrazione? Come e a chi desidero trasmettere questa speranza?
Si conclude con la Benedizione della famiglia.
Benedizione della famiglia
G. Ti benediciamo, Signore,
perché hai voluto
che il tuo Figlio fatto uomo
appartenesse a una famiglia umana
e, crescendo nell’ambiente familiare,
ne condividesse le gioie e i dolori.
Guarda questa famiglia
sulla quale invochiamo il tuo aiuto:
proteggila e custodiscila sempre
perché, sostenuta dalla tua grazia,
viva nella prosperità e nella concordia
e, come piccola chiesa domestica,
testimoni nel mondo la tua gloria.
Per Cristo nostro Signore.
Amen
Ci si fa il segno della Croce.
G. Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.
Amen
I genitori o i familiari possono tracciare un segno di croce sulla fronte dei bambini.
Preghiera
Maria, Madre della Chiesa,
a te ci affidiamo in questo tempo di prova:
prendici per mano e insegnaci
ad accogliere il dono dello Spirito,
a fare quanto Gesù ci dice,
ad accogliere con fiducia la Parola del Padre.
Donaci un’autentica conversione
del cuore e della vita.
Accompagna e guida chi governa
e quanti si impegnano per la salute di tutti,
aiutaci a fermare la diffusione del contagio;
assisti chi soffre, consola chi piange,
insegnaci a rallentare
i ritmi della vita con pazienza,
a trovare nuovi modi di essere vicini,
a non cedere allo sconforto,
a prenderci cura gli uni degli altri
e accompagnaci, nel cammino della vita,
con fede sempre nuova nel nostro Dio,
amante della vita.
(Dalla preghiera del vescovo Michele per la Quaresima 2020)