Un pranzo all’insegna dell’accoglienza e della fraternità tra le persone, le culture e le religioni, quello che è stato allestito sotto i portici della Casa della carità di Treviso, oggi, sabato 19 giugno, all’interno del Festival biblico 2021. L’incontro, dal titolo “Alla tavola di Abramo – il valore dell’ospitalità nelle culture orientali” è stato introdotto da don Bruno Baratto, direttore Migrantes e delegato per il dialogo tra cristiani e musulmani, e don Davide Schiavon, direttore della Caritas tarvisina. Un pranzo multiculturale di fraternità, preceduto da due semplici preghiere, a cui hanno partecipato ospiti della Casa, persone di altre culture e varie religioni, per sperimentare come il cibo sia spesso luogo d’incontro e dialogo, simbolo di accoglienza in tutte le culture. Un invito, raccolto da molte persone – 65 i partecipanti -, a sentire come la fraternità si vive anche a tavola, attraverso la convivialità. Nei piatti, insieme alle “sarde in saor” venete, il cibo preparato nella cucina della Casa della carità da alcune associazioni islamiche della provincia e dalla comunità ortodossa moldava: dal cous cous con l’agnello, al riso con manzo e verdure, agli involtini di riso e verdure nelle foglie di vite e molti altri piatti tipici.
“L’accoglienza, l’ospitalità e la convivialità sono tratti caratteristici non solo della cultura biblica, o più ampiamente medio orientale, ma hanno un ruolo centrale anche in tante altre appartenenze culturali – sottolinea don Baratto -. Attorno a una mensa imbandita si creano occasioni di fraternità, e la semplicità e freschezza dell’incontro hanno raccontato proprio questo. Trovarsi attorno a una tavola, tra persone diverse, con cibi e sapori diversi, dice molto della possibilità di incontrarsi in maniera conviviale, proprio a partire dalle nostre differenze, e scoprire che questo è un dono che arricchisce”.