Il Battistero di Treviso restituito ai fedeli e alla città. Sabato la benedizione del Vescovo e l’inaugurazione

La Diocesi di Treviso restituisce ai fedeli e alla città la chiesa di San Giovanni Battista, Battistero della città di Treviso. La benedizione e l’inaugurazione da parte del vescovo Gianfranco Agostino Gardin sabato 24 giugno alle ore 17.

I lavori di “Retrofit impiantistico e opere complementari” rappresentano un intervento propedeutico al recupero di un monumento straordinario della Treviso medievale – spiega una nota dei professionisti che hanno seguito il progetto -, premesso da una serie di indagini archeologiche approfondite, sotto la direzione della Soprintendenza archeologia del Veneto che ha coordinato inoltre l’attività di ricerca sulle tombe esistenti poste all’interno.

Il progetto, sviluppato da un gruppo interdisciplinare composto da ing. Luis Fustinoni capogruppo e progetto sicurezza, arch. Diego De Nardi progetto architettonico, Bandiera Impianti – Massimiliano Bandiera progetto impianti elettrici e meccanici e ing. Ivan Mazzero rilievi e strutture, è consistito principalmente in una serie di interventi impiantistici ai quali è stato attribuito valore architettonico.

Il primo e fondamentale intervento ha riguardato la realizzazione di un impianto di riscaldamento (la chiesa non era riscaldata), di tipo radiante a pavimento: un impianto a basso consumo e basse emissioni con un sistema di produzione dell’acqua calda a bassa temperatura alimentato a gas, nell’impossibilità di ricorrere a fonti rinnovabili per l’autoproduzione dell’energia, visto il delicato contesto ambientale.

L’impianto è completamente celato sotto la nuova pavimentazione in “pastellone alla veneziana” cocciopesto, delimitata da un profilo metallico perimetrale in acciaio naturale cor-ten, che configura architettonicamente il giunto tecnico con il muro storico, integrando al di sotto, i cablaggi elettrici e dati per i differenti usi compatibili, oltre a quello liturgico, richiesti dalla Committenza.

Per attenuare il gradiente termico esterno-interno in regime invernale, è stata realizzata una nuova bussola: un semplice volume in acciaio naturale cor-ten e vetro opalino (sabbiato) e trasparente, elemento funzionale tradotto architettonicamente in un dispositivo ottico disposto per indirizzare lo sguardo, senza soluzione di continuità, dal fonte battesimale al soffitto ligneo.

Il secondo fondamentale intervento è consistito in un nuovo impianto di illuminazione: un impianto che utilizza sorgenti led, in sostituzione dell’obsoleto impianto a sorgenti alogene, regolabili attraverso un sistema domotico di semplice utilizzazione per determinare differenti scenari luminosi, funzionali ai differenti usi.

La luce sottolinea e valorizza così la mistica spazialità dell’aula, e le singolari opere d’arte in attesa di restauro.

Il Battistero dialoga (sommessamente) con la città. Un nuovo serramento vetrato posto sul lato verso il Calmaggiore determina una nuova relazione visiva tra l’edificio e la città, filtrata da un carabottino in acciaio cor-ten e l’epifania del fonte battesimale sottolineata di notte da una poetica luce d’accento zenitale.

L’intervento ha previsto la realizzazione di un sistema meccanico (servoscala) per l’accessibilità delle persone con ridotte capacità motorie, con il conseguente adeguamento del parapetto e del pianerottolo di sbarco della scala.

Lo straordinario portone trecentesco posto sul fronte è stato restaurato sotto la direzione della Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio.

Altri interventi hanno riguardato la manutenzione del manto di copertura e della struttura lignea delle capriate, il restauro e consolidamento della scala di accesso alla Scuola del Santissimo, il recupero dei locali della Sagrestia, ampliata includendo il locale al piano terra della Scuola del Santissimo, e la riqualificazione del giardino esterno, oltre a minuti interventi di manutenzione e restauro, poco evidenti, ma che hanno richiesto molti mesi.

La Diocesi di Treviso è impegnata in una serie importanti progetti per il restauro e la valorizzazione dell’architettura e di opere d’arte che costituiscono un patrimonio della città intera.