Il Diaconato permanente nel mistero e nella missione della Chiesa

12/05/2008
La nostra Diocesi da venticinque anni gode della presenza e del ministero dei diaconi permanenti. In questo importante anniversario cogliamo l’occasione per offrire alcuni criteri e orientamenti utili a precisare l’identità e il ministero dei diaconi permanenti nella Chiesa di Treviso.
Il diaconato permanente è stato ristabilito in tempo relativamente recente, grazie al Concilio Vaticano II, per cui c’è motivo di pensare che, in non pochi, possano sorgere spontanee almeno due domande:
“Chi è il diacono permanente? A che serve?”.
Fino a pochi decenni fa, l’unica forma di diaconato presente nella Chiesa era il cosiddetto diaconato “transeunte”, al quale sono ammessi i candidati al sacerdozio e il cui esercizio, di regola, dura solo un anno prima dell’ordinazione presbiterale.
Di quella figura diaconale è percepito soprattutto il ruolo di aiuto nelle celebrazioni liturgiche (proclama il vangelo, a volte tiene l’omelia, distribuisce l’Eucaristia e la porta agli ammalati, battezza…).
 
 Partendo dalla constatazione che la Chiesa ha visto fin dal suo sorgere la presenza di diaconi – che oggi chiamiamo “permanenti” – il presente documento intende rispondere ai due interrogativi esposti.