Alla Chiesa di Dio che è in Treviso:
vi invio di tutto cuore il mio sincero e fraterno saluto nel giorno in cui viene comunicata la mia nomina a Vescovo della Diocesi di Treviso.
Vivo lo stupore per questo dono inaspettato e la trepidazione per la responsabilità così grande che questo comporta, assieme alla speranza nella misericordia del Signore che saprà guidarci, accompagnarci, spronarci e sostenerci nel cammino di fede che insieme siamo chiamati a percorrere.
Non ci conosciamo ancora, ma avremo presto occasione di incontrarci. Siamo però già tutti conosciuti dal Signore della storia e della Chiesa, da Gesù Cristo che nel dono della sua vita per noi fa nuove tutte le cose e ci apre la via della gioia e della pace. In Lui siamo già uniti, Lui è all’opera in tutti noi e in ciascuno di noi. La decisione di papa Francesco di mandarmi a voi intreccia le storie delle nostre esistenze come una sorprendente novità per voi e per me. Ci affidiamo con fiducia al Dio della vita, sapendo che “Lui ci ha fatti, e noi siamo suoi, suo popolo e gregge del suo pascolo” (Sal l 00).
Saluto con affetto il Vescovo Agostino, pastore saggio e fedele: il legame nella successione alla guida della Diocesi ci unisce nel cuore stesso del mistero della Chiesa;
saluto i presbiteri: il Concilio Vaticano II esorta i vescovi a considerarli “come fratelli e amici” (Presbyterorum Ordinis, 7): chiedo la Grazia di questo dono reciproco e lo considero come mandato importante pur nel mio limite e nella mia povertà; tra voi saluto i confratelli che vivono la dimensione universale della Chiesa come presbiteri Fidei Donum;
saluto i diaconi permanenti che, configurati a Cristo servo, mostrano al Vescovo e a tutta la Chiesa la via gioiosa del servizio;
saluto tutti gli uomini e le donne che donano la loro vita a Cristo e a i fratelli nella consacrazione religiosa, la comunità del Seminario, i giovani che si preparano al sacerdozio e tutti quelli che sono disposti a leggere la propria vita, nella ricerca della verità e del bene, come la risposta unica e irripetibile a una chiamata personale di Dio.
Saluto tutti i battezzati ed i cresimati, che nelle parrocchie, nelle associazioni, nei gruppi e nei movimenti, nelle famiglie, nelle professioni e nel mondo del lavoro, nell’impegno per la giustizia e la solidarietà danno la bella testimonianza che la fedeltà al Vangelo è il dono grande che la Chiesa porta al nostro tempo e a tutte le persone che ci troviamo ad incontrare;
saluto chi è a vario titolo e a vario livello a servizio del bene comune e tutti coloro che considerano il bene degli altri come se fosse il proprio.
Saluto tutti coloro che vivono ai margini, i piccoli, i poveri, gli esclusi, gli ammalati, coloro che nel proprio corpo e nella propria esperienza completano le sofferenze di Cristo: che il Signore non ci lasci quieti se ci dovessimo dimenticare di voi.
La gioia del Signore è la nostra forza: fidiamoci di Lui, affidiamoci a Lui, con l’aiuto e l’intercessione di Maria chiediamo di poter dire il nostro “sì” per camminare insieme, popolo di Dio per le strade della storia.
Arrivederci a presto, uniti nella preghiera reciproca
don Michele Tomasi