Domenica pomeriggio, dopo la messa delle ore 16, una breve processione lungo i viali del giardino, concluderà la Festa del “Corpus Domini” nella Casa del clero. Sarà una processione come tutte quelle che, nelle parrocchie della diocesi e in tutto il mondo, percorrono le strade quotidiane della gente le quali diventano, per un breve tempo, strade del Signore. Il popolo cristiano onora questo passaggio come una grazia e un augurio e per questo si espongono lungo il percorso i segni di onore e di venerazione. Mentre camminiamo lentamente, e anche con qualche fatica dietro all’ostensorio, noi sacerdoti ricordiamo e misuriamo il tempo del nostro ministero e testimoniamo che l’Eucaristia è stata la santa presenza di tutta la nostra vita, è quasi identificata con la nostra storia. Siamo arrivati a essere preti, cioè uomini dell’Eucaristia, partendo dalla grazia della Prima Comunione: già la nostra fanciullezza è stata segnata dall’Eucaristia. Su di essa abbiamo cominciato a scrivere il nostro futuro, incantati dal sogno di essere preti e di poter dire le parole del mistero e di donare il pane di Gesù ai nostri fratelli. Domenica, camminando dietro l’ostensorio torneremo a tutto questo e ringrazieremo il Signore per essere stati scelti. E siamo contenti di testimoniare, come per tanti anni abbiamo fatto nella predicazione, che l’Eucaristia non è il pane di un giorno, ma di ogni giorno, di tutti i giorni. Essa nutre la fanciullezza innocente e imbandisce una festa nella quale, attorno ai fanciulli della messa di Prima Comunione, tutti sono chiamati a pensieri di innocenza e di bontà, di speranza e di gioia. Vorremmo poi continuare la nostra predica ricordando come siamo stati testimoni dei miracoli dell’Eucaristia nella vita di tanti giovani, resi capaci di progetti cristiani di vita. E come abbiamo visto crescere le famiglie nella luce di una generosità eucaristica che ha aperto la porta ai figli e ha inventato una vita migliore, più degna perché cristiana. E ora, condividiamo con le persone anziane l’esperienza dell’Eucaristia come compagnia degli anni più impegnativi, quelli della vecchiaia e anche della malattia. I pensieri dei sacerdoti anziani sono lunghi… come i loro anni.
Queste righe sono anche il nostro invito fraterno a coloro che vorranno condividere con noi la festa del “Corpus Domini”, la messa e la processione, a casa nostra.
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