“Auguro una prospettiva di futuro a tutti voi – ha aggiunto mons. Tomasi -. . Chiamati ad affrontare una situazione incerta, in continua e spesso quotidiana evoluzione vi auguro di trovare una “stella polare” da seguire: una politica di piccoli passi è saggia e sapiente se chi guida sa dove andare, e in che direzione tenere la barra dritta per dare senso a quei passi, magari faticosi, magari piccoli. Vuol dire avere possibilità, modo e tempo per guardare il cielo, altrimenti quella stella non la si trova. Vuol dire riuscire a coltivare il respiro dello spirito, la propria umanità, le relazioni fondamentali, ciò che dà calore e colore alla vita, le piccole cose della vita e le grandi prospettive, il sogno, la visione ampia”.
“Chi amministra può fare sintesi delle dimensioni fondamentali dell’esistenza, e può contribuire a creare le condizioni affinché il bene comune, di tutti ed indivisibile possa realizzarsi nelle concrete situazioni della vita, nei limiti e vincoli di questo nostro tempo difficile e complesso. Ascolto che – come suggerisco nella lettera pastorale che mi sono permesso di inviarvi – si gioca a più livelli:
- L’ascolto di una Parola che trascenda e superi gli interessi e i calcoli, e anche le preoccupazioni della vita quotidiana, e che parli al più profondo del cuore di ciascuno e ciascuna. Per me da cristiano è la Parola di Dio. In ogni caso, auguro che permetta un’ «incarnazione» negli stili di vita.
- L’ascolto della Chiesa. Per i cristiani, anche l’ascolto cordiale e propositivo del magistero, che per tutti si propone come stimolo al dibattito leale e alla ricerca del bene.
- L’ascolto dei poveri.
- L’ascolto reciproco.
- L’ascolto della storia”.
Citando l’enciclica del Papa “Fratelli tutti”, mons. Tomasi ha ricordato che c’è bisogno di amore per la propria terra e il proprio popolo, “ma lo sguardo, e l’apertura con uno sguardo che sa prendersi cura deve avere l’ampiezza dell’orizzonte del mondo intero”.