Il Vescovo agli amministratori: “Grazie per la vostra passione e il vostro impegno per il bene comune”

Quasi 90 amministratori locali in collegamento con il vescovo Michele questa sera, 14 dicembre, per il tradizionale scambio di auguri natalizi. Coordinati da Franco Bonesso, dell’Anci di Treviso, hanno rivolto il loro saluto Mario Conte sindaco di Treviso e presidente Anci Veneto, il presidente della provincia di Treviso Stefano Marcon, Andrea Cereser – sindaco per San Donà di Piave  a nome degli amministratori veneziani, e Antonella Zoggia, sindaco di Trebaseleghe, a nome dei comuni padovani della diocesi di Treviso. Presente all’incontro mons. Mario Salviato, vicario per il coordinamento della Pastorale.
Il vescovo, ringraziando gli amministratori per la loro dedizione in questo tempo impegnativo, ha augurato loro di essere persone di ascolto, “perché è dal silenzio e dall’ascolto che nascono le grandi parole. Ed è di grandi parole di indirizzo, di senso del vivere civile, di vita buona che abbiamo bisogno dalla politica, perché è là che le parole diventano fatti, esperienze collettive, possibilità di speranza concreta”.
Il vescovo ha ricordato il valore dell’amicizia civile, di cui l’amicizia con Dio è ultimo fondamento. Una dimensione per la quale bisogna essere disposti al dialogo e a superare i contrasti nella ostinata ricerca del bene possibile. E questa – ha ricordato mons. Tomasi – è “la caratteristica che tutti noi abbiamo visto in ciascuno di voi in questo tempo di prova. Vicini alle popolazioni con responsabilità e passione per il bene comune”.

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“Auguro una prospettiva di futuro a tutti voi – ha aggiunto mons. Tomasi -. . Chiamati ad affrontare una situazione incerta, in continua e spesso quotidiana evoluzione vi auguro di trovare una “stella polare” da seguire: una politica di piccoli passi è saggia e sapiente se chi guida sa dove andare, e in che direzione tenere la barra dritta per dare senso a quei passi, magari faticosi, magari piccoli. Vuol dire avere possibilità, modo e tempo per guardare il cielo, altrimenti quella stella non la si trova. Vuol dire riuscire a coltivare il respiro dello spirito, la propria umanità, le relazioni fondamentali, ciò che dà calore e colore alla vita, le piccole cose della vita e le grandi prospettive, il sogno, la visione ampia”.

“Chi amministra può fare sintesi delle dimensioni fondamentali dell’esistenza, e può contribuire a creare le condizioni affinché il bene comune, di tutti ed indivisibile possa realizzarsi nelle concrete situazioni della vita, nei limiti e vincoli di questo nostro tempo difficile e complesso. Ascolto che – come suggerisco nella lettera pastorale che mi sono permesso di inviarvi – si gioca a più livelli:

  • L’ascolto di una Parola che trascenda e superi gli interessi e i calcoli, e anche le preoccupazioni della vita quotidiana, e che parli al più profondo del cuore di ciascuno e ciascuna. Per me da cristiano è la Parola di Dio. In ogni caso, auguro che permetta un’ «incarnazione» negli stili di vita.
  • L’ascolto della Chiesa. Per i cristiani, anche l’ascolto cordiale e propositivo del magistero, che per tutti si propone come stimolo al dibattito leale e alla ricerca del bene.
  • L’ascolto dei poveri.
  • L’ascolto reciproco.
  • L’ascolto della storia”.

Citando l’enciclica del Papa “Fratelli tutti”, mons. Tomasi ha ricordato che c’è bisogno di amore per la propria terra e il proprio popolo, “ma lo sguardo, e l’apertura con uno sguardo che sa prendersi cura deve avere l’ampiezza dell’orizzonte del mondo intero”.