Lunedì 7 dicembre, nel tempio di San Nicolò a Treviso, il vescovo ha presieduto la Messa, nella solennità dell’Immacolata, con l’ammissione tra i candidati agli Ordini Sacri di tre giovani del nostro Seminario: Luca Fecchio, della parrocchia di Santa Maria di Sala, Matteo Mason, della parrocchia di Loreggia, e Francesco Tesser, della parrocchia di Marcon. A concelebrare, oltre al rettore del Seminario, mons. Giuliano Brugnotto, e al pro-direttore dello Studio Teologico, don Stefano Didonè, anche i parroci delle parrocchie di origine e di servizio dei tre giovani e molti altri sacerdoti, tra cui gli educatori, il padre spirituale e gli insegnanti del Seminario.
“Maria ricostruisce la possibilità, data all’Adamo originario, maschio e femmina, uomo e donna, di vivere pienamente nella verità e nella gioia il fatto di essere ospiti nella vita, nel creato, doni di Dio, ospiti in Dio, non padroni – ha sottolineato il vescovo Michele nell’omelia -. E lo fa fidandosi della sua promessa, affidandosi a Dio in modo semplice ma totale, definitivo, radicale: Avvenga per me secondo la tua parola“. E’ per questo, ha detto il vescovo, che “il popolo di Dio ama così tanto Maria, perché scopre in lei questa fiducia pronta e senza riserve, durante tutta la sua vita, anche sotto la croce, in una donazione totale di amore. Lei si fida del Padre, si fida di suo Figlio, accetta con gratitudine di essere ospite nella vita di Dio. Per questo la amiamo e la riconosciamo come madre, per questo la invochiamo per dire che ci basta essere ospiti nel progetto di Dio”.
“E’ un segno bello – ha aggiunto – poter vivere oggi questa vostra tappa, Francesco, Luca, Matteo, una tappa nel vostro cammino di preparazione all’Ordine sacro, se così Dio vorrà per voi, e se questo si manifesterà lungo il cammino. La via a cui vi preparate è via di servizio al popolo di Dio, vocazione alla santità – che è propria di ogni battezzato -; la vostra, in particolare, è quella di lasciarvi conformare sempre più a Cristo pastore, a servizio dell’umanità intera, affinché possa diventare popolo ospite della vita di Dio, che si sa amato, voluto, accolto, perdonato e santificato per l’eternità”.
“Questo cammino, a cui il Seminario vi ha formato – ha concluso il Vescovo – può iniziare con vigore, con serenità e con gioia. Ecco i sentimenti che vi auguro: la serenità e la gioia nel cammino”.