“La gioia di essere membri e servitori di questo popolo”

Cattedrale giovedi santo

Cattedrale giovedi santo

agenzia foto film Treviso cattedrale giovedi santo

agenzia foto film Treviso cattedrale giovedi santo

agenzia foto film Treviso cattedrale giovedi santo

agenzia foto film Treviso cattedrale giovedi santo

Alla Messa del Crisma il Vescovo ringrazia i sacerdoti diocesani per la loro fede e la quotidiana dedizione

Una lunga processione di sacerdoti dal portone del Vescovado alla Cattedrale ha dato inizio, il Giovedì santo, alla Messa del Crisma, la concelebrazione durante la quale il Vescovo ha consacrato l’olio chiamato “crisma” e ha benedetto l’olio dei catecumeni e degli infermi. Mons. Gianfranco Agostino Gardin, durante l’omelia, ha rivolto “un augurio vivissimo e un grande ringraziamento ai 41 confratelli che celebrano gli anniversari di ordinazione. Il Signore
conosce tutto il bene da loro operato e non mancherà di dare la sua ricompensa. Tra di essi vi sono anche mons. Magnani (65° di ordinazione) e mons. Daniel (60°): grazie di cuore per quanto hanno donato alla nostra e ad altre chiese. E mi sia permesso di esprimere felicitazioni calorose ai tre confratelli che hanno raggiunto i 70 anni di sacerdozio: mons. Mario Facchinello, don Giuseppe Ravanello, don Mario Zaghetto”.
Il Vescovo ha detto di sentire la Messa Crismale come “una limpida epifania della chiesa, soprattutto della chiesa particolare – ha sottolineato -. Io avverto più che mai importante che, proprio in questa circostanza, ci sentiamo parte dell’intero popolo di Dio, del quale siamo membri, prima di essere ministri. Non possiamo infatti isolarci da esso, perché senza di esso noi, come ministri, non abbiamo ragione di esistere. È la chiesa, la comunità cristiana, il popolo di Dio che giustifica il nostro essere e il nostro operare come ministri ordinati. Sentiamo di amare questa chiesa fatta di preti, persone consacrate, fedeli laici. Vorrei allora che ci portassimo dentro, tornando a casa, la gioia di essere membri e servitori di questo popolo che, come ci ricorda la Lumen gentium, «prosegue il suo pellegrinaggio fra le persecuzioni del mondo e le consolazioni di Dio», annunziando la passione e la morte del Signore fino a che egli venga” (LG 8).
Il Vescovo ha poi ricordato il dono per ogni prete di essere parte di un presbiterio. “Nel legame che unisce i membri di un presbiterio vi è qualcosa che non viene semplicemente dalla nostra storia, ma dalla storia che il Signore ha deciso di fare con noi – ha sottolineato -. È un legame che si radica, anzitutto, nella relazione con Cristo, poi nella relazione con la chiesa, e poi nella relazione con un mandato specifico del Signore, che investe la vita intera. A me pare che non possa non nascere all’interno del presbiterio un affetto, un sentirsi a casa, e un bisogno quasi naturale, spontaneo di aiutarsi reciprocamente ad essere presbiteri in questa chiesa, in questo tempo, in questo luogo”.
Mons. Gardin ha poi ricordato la centralità della relazione con il Signore: “Solo dentro una profonda relazione con Gesù fiorisce una libertà grazie alla quale si può continuare a dire ogni giorno il nostro sì a Lui e alla chiesa. È la libertà di servire, di obbedire, di donarsi, la libertà del perdersi evangelico: alla fine, è la libertà dell’amore, il quale senza libertà non esiste”.
Infine, il Vescovo ha ringraziato i sacerdoti “per la vostra fede, la vostra dedizione quotidiana. Grazie per il vostro amore al Vangelo e all’Eucarestia, l’amore ai poveri, l’amore alle vostre comunità. Grazie a chi accoglie con serenità le fatiche del ministero, i disagi dell’età avanzata. Grazie a chi sta facendo tesoro di questo Giubileo della Misericordia per immettere più bontà, accoglienza, benevolenza nelle proprie relazioni. Sono atteggiamenti che edificano la chiesa e, permettetemi di dire, edificano anche me, aiutando la mia personale conversione. Il Signore vi ricompensi. E il dono dell’imminente Triduo pasquale renda nuova la vostra vita e dia nuovo vigore alla vostra carità pastorale”