La novità è nello stile

Il Cammino Sinodale sta giungendo alla sua fase conclusiva, che sarebbe più opportuno chiamare “generativa”, dato che si tratta di avviare dei processi di cambiamento. Venerdì 17 novembre alle ore 20.15 presso l’auditorium del Collegio vescovile Pio X si riuniranno nuovamente i 274 membri del Cammino Sinodale per le votazioni conclusive. Sono sei le scelte individuate durante i lavori di gruppo dello scorso sabato 21 ottobre, ma il dibattito assembleare e le votazioni della sera del 17 dovranno portare ad individuarne solo tre, una per ciascuna “situazione” che ha accompagnato il percorso di quest’anno.
All’Assemblea sinodale verrà chiesta anche la conferma della scelta metodologica presentata nello Strumento di lavoro n. 3, la cosiddetta “scelta-chiave”. Essa riguarda la proposta di rinnovamento dei vari Consigli pastorali come segnale di avvio di un nuovo stile di Chiesa. Si tratta di avviare un deciso processo di ripensamento e di attivazione dei vari Organismi di partecipazione, a partire dal Consiglio pastorale diocesano, comprendendo i Consigli delle Collaborazioni pastorali, i Consigli pastorali parrocchiali fino ai Consigli parrocchiali degli affari economici.
Si tratta di una scelta che è stata proposta dalla Presidenza e dalla Commissione Sinodale, ma che trova la sua ragione nell’esigenza di individuare dei soggetti che si facciano concretamente carico del movimento di uscita della Chiesa e lo promuovano, coinvolgendosi per primi e superando la semplice funzione gestionale e organizzativa, come oggi avviene in molti di essi. In questa prospettiva, i Consigli sono chiamati a diventare dei “laboratori” e “scuole di discernimento”, in cui un’effettiva condivisione sinodale della fede dei partecipanti viene posta a servizio dell’evangelizzazione. In breve: una Chiesa più evangelizzata e più evangelizzante, che renda «la pastorale ordinaria in tutte le sue istanze più espansiva e aperta, che ponga gli agenti pastorali in costante atteggiamento di “uscita” e favorisca così la risposta positiva di tutti coloro ai quali Gesù offre la sua amicizia» (EG 27).
I lavori di gruppo della terza assemblea hanno espresso una sostanziale convergenza su questa “scelta-chiave”, non senza rilanciare i vari interrogativi che essa suscita, a partire dal modo attraverso il quale i Consigli potranno attrezzarsi per poter assumere questo nuovo compito, come anche dal tipo di relazione che si deve creare tra i vari livelli (diocesano, vicariale, di Collaborazione, parrocchiale). Una particolare attenzione è rivolta al Consiglio pastorale diocesano, che potrebbe essere ripensato in relazione alla necessità di coordinare i processi che verranno avviati, e al Consiglio della Collaborazione pastorale. La Commissione sinodale sta lavorando perché, dopo le votazioni del 17, la ricchezza di tutto questo complesso lavoro possa confluire nel Documento che verrà consegnato alla Diocesi il prossimo 15 dicembre.
don Stefano Didonè
Segretario generale del Cammino Sinodale