Inaugurata il 15 giugno a Bibione la nuova casa marina della diocesi di Treviso. Dopo la chiusura due anni fa della struttura di Jesolo, la nuova realtà eredita lo stesso spirito di accoglienza e ospitalità per le vacanze, in particolare verso le famiglie con persone disabili. E “fuori stagione” è aperta per incontri di formazione e spiritualità
L’esperienza della colonia estiva della diocesi di Treviso, attiva a Jesolo per cinquant’anni, ha da qualche giorno una nuova sede, ma mantiene lo spirito con il quale è stata voluta negli anni ‘50. Lunedì 15 giugno la struttura è stata ufficialmente inaugurata alla presenza di circa 250 persone, tra cui il vicario generale della nostra diocesi, mons. Adriano Cevolotto, il vicario per la Pastorale, mons. Mario Salviato, il direttore dell’ufficio Amministrativo diocesano, mons. Mauro Motterlini, il cancelliere vescovile, mons. Giuliano Brugnotto, l’economo della Diocesi, don Adriano Fardin, mons. Lucio Bonomo, rettore del Collegio Pio X e direttore della Vita del popolo, l’amministratore dell’Opera San Pio X, Sergio Criveller, alcuni sacerdoti del Seminario e molti parroci, ma anche molti esponenti della vita ecclesiale e civile della zona, dal vicario della diocesi di Concordia – Pordenone, mons. Basilio Danelon, alla Madre provinciale delle Suore Maestre Dorotee di Venezia, suor Angela Marostica, al sindaco di S. Michele al Tagliamento, Pasqualino Codognotto, oltre ad altre autorità civili e militari, ai professionisti ed ai rappresentanti delle ditte che hanno realizzato il progetto.
“L’augurio è che questa nuova Stella maris possa dare a molte persone la possibilità di ritemprare il corpo e lo spirito, grazie alla felice armonia tra i doni offerti dalla natura e il prodotto dell’ingegno dell’uomo. Un luogo in cui famiglie con persone diversamente abili possano sperimentare la gioia di sentirsi accolte, offrendo ad altre famiglie l’occasione di essere accoglienti, in una condivisione salutare e ricca di umanità” ha ricordato il Vescovo, che non ha potuto essere presente, nel messaggio fatto giungere per l’occasione.
Una lunga storia di assistenza e di ospitalità quella di “Stella maris”, ripercorsa da mons. Cevolotto, iniziata nel 1950-1951 quando la diocesi acquistò un terreno per costruire la prima parte della colonia marina di Jesolo per offrire una casa ai bambini poveri che necessitavano di cure in ambiente marino salubre, viste le scarse possibilità delle famiglie.
Quando la proposta della colonia estiva andò in crisi, la diocesi intercettò nel mondo della disabilità una nuova esigenza, grazie alla sensibilità e alla determinazione dell’allora direttore della Caritas, mons. Fernando Pavanello. Dagli anni ‘90 la struttura rimodernata divenne spazio di soggiorno estivo per ragazzi diversamente abili, nella forma delle settimane integrate, per le famiglie di questi ragazzi e per altre persone che riconoscevano in un tale ambiente la possibilità di vivere in modo più umanizzato il riposo estivo, e la gestione venne affidata alla cooperativa Servire. Nel 2004 la vendita dell’immobile di Jesolo e la ricerca di una struttura che potesse garantire la continuazione dell’attività della Stella maris, una “preziosa esperienza di prossimità”, come l’ha definita il Vicario. Nel 2010 fu acquistata, quindi, la casa marina delle Suore Maestre-Dorotee di Venezia, a Bibione, abbattuta per costruire ex novo ambienti che rispondessero al meglio alle finalità individuate.
“Si è deciso di costruire la struttura, con un importante investimento, anche in termini di creazione di posti di lavoro, sia a favore di ditte trevigiane che locali – sottolinea don Adriano Fardin – per farla meglio rispondere alle esigenze della Diocesi, anche dal punto di vista architettonico: non solo casa per le vacanze, ma anche luogo da utilizzare tutto l’anno per incontri e momenti formativi. E il risultato è davvero versatile e innovativo, con le stanze, gli spazi comuni, la chiesa e poi una sorta di chiostro e di gradinata ad anfiteatro che si presta appunto a momenti di formazione e ad occasioni di raccoglimento. Il risultato è una casa bella, inserita in un ambiente naturale straordinario. Come Chiesa non dobbiamo trascurare il valore educativo e di aiuto alla formazione costituito dalla bellezza”.
Pensata e realizzata con particolare attenzione per le persone con disabilità, evitando il più possibile ogni barriera architettonica, la casa è dotata di ascensori, scivoli e rampe, ha sale comode e capienti, stanze che possono ospitare da una a sei persone, un grande parco all’esterno e la spiaggia., oltre a un anfiteatro panoramico e un chiostro.
Durante l’estate è assicurata la presenza quotidiana di sacerdoti per la messa, nella bella chiesa interna.
Per info: 0431 438696, 3290277733, stellamaris@diocesitv.it.