Questo pomeriggio la Diocesi di Treviso ha inviato agli organi di stampa una nota in merito alla dolorosa vicenda dell’arresto dell’ex sacerdote Pio Guidolin, originario del trevigiano, da molti anni residente in Sicilia, a Catania. Ecco la nota integrale:
- In riferimento alla dolorosa notizia dell’arresto dell’ex sacerdote Pio Guidolin, accusato di abuso di minori, si fa presente che un organo di stampa, nella sua edizione online, ha attribuito – nel titolo della notizia – tale reato al parroco della parrocchia di Preganziol (Treviso). Il Guidolin è nativo della provincia di Treviso, è stato membro del PIME ed era incardinato nell’Arcidiocesi di Catania; pur avendo intrattenuto occasionalmente rapporti con il nostro territorio, egli non ha mai ricevuto e perciò esercitato nessun incarico in questa diocesi di Treviso (di parroco o altro).
Risulta che l’Arcidiocesi di Catania, venuta a conoscenza delle accuse mosse nei riguardi del Guidolin aveva subito indagato sui fatti e deciso l’immediato allontanamento dalla parrocchia. Aveva avviato, altresì, un procedimento penale amministrativo canonico presso il Tribunale Ecclesiastico conclusosi con la condanna del Guidolin alla pena della dimissione dallo stato clericale (come viene riferito nel comunicato stampa dell’Arcidiocesi di Catania)
- Vista la delicatezza della materia, sorprende la superficialità con cui si è equivocato sulla persona. Pertanto si diffida dal trattare la notizia, soprattutto nei titoli, in modo errato, scorretto e perciò di fatto lesivo di persone e della diocesi stessa di Treviso.
- Si chiede, inoltre, in base all’art. 9 del T.U. 2016 dei Doveri del giornalista che la testata online che ha pubblicato nel titolo l’errata notizia dell’arresto del parroco di Preganziol, voglia rettificare immediatamente dandone uguale evidenza.
Treviso, 2 ottobre 2017