Ritmi e danze dal mondo: sfiorate le trentamila presenze

Sono state sfiorate le trentamila presenze a “Ritmi e danze dal mondo” 2013 di Giavera del Montello. I numeri del grande evento, al quale ha partecipato la ministra dell’integrazione Cècile Kyenge. Un bilancio positivo oltre ogni attesa, e già si è al lavoro per la prossima edizione. Continua a colpire la presenza di tante famiglie: una festa delle famiglie del mondo. Mobilitati centinaia di volontari, arrivati generosamente anche da fuori Veneto.
“Ritmi e danze dal mondo” ha sfiorato le trentamila presenze: un record assoluto per le giornate interculturali e interetniche di Giavera del Montello: un trenta per cento in più rispetto alla passata edizione. Il bilancio è decisamente positivo, dimostrando che si sono sapute superare anche le difficoltà legate al periodo che stiamo vivendo e che colpiscono in modo particolare il mondo della migrazione. Pur con risorse economiche ridotte si è riusciti a fare cose molto importanti e qualificate, grazie al sostegno del pubblico e anche al fatto che vari relatori e artisti si sono prestati gratuitamente o a puro rimborso spese.
Colpisce sempre più la partecipazione di tante famiglie italiane e migranti, che con i figli sono arrivate a Giavera del Montello per quella che sentono la loro festa. Ritmi e danze può essere letta anche come occasione d’incontro delle famiglie del mondo.
Gli organizzatori si sono ritrovati per fare il bilancio dell’edizione 2013, la diciottesima, e per seminare idee e proposte già in vista della prossima. L’Associazione promotrice, “Ritmi e danze dal mondo”, presieduta da don Bruno Baratto, co-presidente il tunisino Zied Kassaoui, è attiva tutto l’anno, con iniziative e incontri a vario livello per tenere alta l’attenzione e consolidare rapporti.
Quest’anno ha dato una grande visibilità la presenza della ministra per l’integrazione Cècile Kyenge, che con un intervento di grande sensibilità sociale e di alto profilo culturale ha insistito sulla prospettiva di una società fatta di tanti colori, dove le differenze sono ricchezza, quale condizione per far crescere un domani migliore fatto di convivenza e di relazioni solidali, costruite dalla gente e tra la gente.
Importanti anche la visita del governatore della regione tunisina del Kebili, Habib Jeridi, con una delegazione del turismo e dell’artigianato dal sud della Tunisia, e quella del vescovo di Treviso, monsignor Gardin.
“Il successo delle giornate”, commenta il presidente don Bruno Baratto, “è soprattutto frutto del lavoro di oltre quattrocento volontari che si sono messi generosamente a disposizione per organizzare e gestire l’evento. Ne sono arrivati anche da fuori regione, perfino dalla Sardegna. Alla base, l’impegno e l’intraprendenza di una quarantina di associazioni che rappresentano le più numerose comunità di migranti presenti sul territorio: Ritmi e danze è un piccolo miracolo di volontariato interculturale. Il tema di quest’anno, “Partiamo da noi”, vuol dire proprio la determinazione a proseguire il cammino intrapreso con l’apporto di tutti. Per la riuscita, inoltre, hanno avuto come sempre un peso importante la disponibilità e la collaborazione dell’Amministrazione comunale di Giavera del Montello”.
Per il co-presidente, il tunisino Zied Kassaoui, “ancora una volta si è potuto creare un grande evento, che ha messo in risalto come le differenti culture si possano incontrare, offrendo un’immagine positiva di dialogo e di impegno comune. L’Italia non può rivolgersi solo all’Europa: deve guardare anche alla sponda sud del Mediterraneo, dove si possono trovare occasioni interessanti per uno sviluppo condiviso, moltiplicando contatti non solo per l’ambito culturale, ma anche artigianale ed artistico”.
Da “Ritmi e danze dal mondo” un segnale di civiltà decisamente forte e chiaro nella direzione di una autentica società interculturale. La grande partecipazione è stata la risposta efficace anche a coloro che hanno inscenato manifestazioni contrarie alla ministra Kyenge, soprattutto per avere un momento di visibilità. Nonostante il rumore mediatico, non sono riusciti a oscurare il grande evento di Giavera del Montello, “le molte mani che intessono un futuro migliore per tutti”.