La Settimana santa che vivremo quest’anno è ancora segnata dalle limitazioni della pandemia. E tuttavia, rispetto allo scorso anno, la nostra partecipazione in presenza alle celebrazioni liturgiche è possibile, nel rispetto delle attenzioni igienico-sanitarie che ormai conosciamo bene, e per le quali tanti volontari delle nostre comunità si stanno impegnando con generosità. Ogni comunità è invitata a pensare le ministerialità da attivare e le modalità concrete affinché i riti e i gesti, particolarmente significativi, della Settimana Santa e del Triduo, siano opportunamente valorizzati. Offriamo qualche indicazione sulle varie celebrazioni.
Nella Domenica delle Palme non sarà possibile vivere la Commemorazione dell’ingresso di Gesù a Gerusalemme attraverso la consueta processione con i rami d’ulivo dall’esterno verso la chiesa. Potremo, invece, celebrarlo nella modalità prevista dell’ingresso solenne o semplice all’inizio della messa. Il presbitero con alcuni ministri, alle porte della chiesa, proclamerà il Vangelo dell’ingresso a Gesù a Gerusalemme, benedirà i rami d’ulivo (portati da casa o ricevuti all’ingresso della chiesa, che ognuno terrà con sé).
Nei primi giorni della Settimana Santa l’Adorazione delle quarant’ore, nei luoghi dove è presente questa consuetudine e valutati tempi e modalità adeguate, può essere una buona opportunità per una sosta in preghiera alla presenza di Gesù Eucaristia.
Alla Messa “in Coena Domini”, il Giovedì Santo, il rito della Lavanda dei piedi, già indicato come facoltativo nel messale, quest’anno sarà omesso. Il mandato di Cristo a vivere la carità fraterna, pur non essendo visualizzato nel gesto che Gesù stesso compì nei confronti degli apostoli, è proclamato nel Vangelo di questa celebrazione, ed è uno dei temi centrali della Messa “in Coena Domini”. Al termine della celebrazione, il Santissimo Sacramento potrà essere portato nel luogo della reposizione in una cappella della chiesa, e ci si potrà fermare in adorazione, nel rispetto delle norme e del “coprifuoco”.
Nella celebrazione della Passione del Signore del Venerdì Santo, durante la Preghiera universale, alle dieci preghiere verrà aggiunta (come previsto in caso di grave necessità, su disposizione del Vescovo) un’intenzione speciale, motivata da questo tempo di pandemia: per chi si trova in situazione di smarrimento, per i malati e i defunti. All’adorazione della Croce solo il celebrante potrà compiere il gesto del bacio, mentre tutti saremo invitati a compiere un opportuno atto di adorazione. Una forma possibile è la preghiera silenziosa, magari in ginocchio, mentre il sacerdote per qualche istante tiene elevata la Croce, oppure avvicinarsi processionalmente come di consueto alla Croce, ma facendo un semplice gesto di riverenza a distanza, come la genuflessione (o un altro segno adatto).
La Veglia pasquale, nella sua struttura composta di Lucernario, Liturgia della Parola, Liturgia battesimale e Liturgia eucaristica, non dovrà rinunciare ai linguaggi della gioia e della festa, pur osservando le precauzioni necessarie. I fedeli saranno già radunati all’interno della chiesa, per accogliere l’avanzare del cero, Cristo luce del mondo. Il cero verrà acceso al fuoco nuovo alle porte della chiesa, dove si recheranno il sacerdote e i ministri necessari. Dalla fiamma del cero tutti attingeremo e diffonderemo la luce di Cristo risorto, che illumina le tenebre del mondo.
La dimensione comunitaria della nostra fede, particolarmente significativa durante questo tempo, è celebrata anzitutto attraverso la partecipazione in presenza alle celebrazioni liturgiche. Le persone impossibilitate a recarsi in chiesa (ad esempio gli anziani, gli ammalati, chi vive un tempo di quarantena) potranno unirsi alla celebrazione del Mistero pasquale anche attraverso la preghiera in casa.
Sempre per le persone impossibilitate a uscire di casa, un “segno di unità” potrà essere seguire le celebrazioni del Vescovo, del Santo Padre o altre locali, attraverso le trasmissioni televisive o le dirette streaming. Per tutta la Quaresima gli Uffici per la Pastorale familiare, Catechistico e Liturgico hanno predisposto degli strumenti di preghiera per la vigilia della domenica, da fare in famiglia o personalmente. Per la Settimana Santa, il Triduo pasquale e il tempo di Pasqua si è pensato di valorizzare il momento quotidiano del pasto, con un breve momento di preghiera da fare personalmente o come famiglia (scaricabili dal Sito della diocesi). La preghiera di benedizione alla mensa è una dimensione importante della nostra tradizione cristiana. È un gesto semplice per ringraziare insieme il Signore per i doni che ci fa, per pregarlo per gli altri, per esprimere la nostra fede. La preghiera prima dei pasti può assumere un grande valore anche nell’educazione alla fede dei più piccoli, che possono comprendere di essere amati e custoditi da Dio che si prende cura di tutti i suoi figli.
Ufficio Liturgico diocesano