“L’immagine di un banchetto di nozze raccoglie e custodisce il modo con il quale il Signore guarda l’umanità. Ma il banchetto ha la sua ragione nel fatto che sono avvenute le nozze del Figlio: esse si sono realizzate nella sua vita donata, in un amore totale e definitivo”: ha esordito così mons. Adriano Cevolotto, facendo riferimento al brano del Vangelo di Matteo, nell’omelia per la celebrazione di ingresso come vescovo di Piacenza – Bobbio.
Domenica 11 ottobre, sotto la pioggia, l’arrivo nel territorio e il percorso a tappe nei luoghi significativi della città. Diverse le chiese e le realtà toccate, a cominciare dalla chiesa parrocchiale di San Lazzaro e il Collegio Alberoni per l’incontro con i sacerdoti della comunità pastorale e i seminaristi. Il Vescovo nella chiesa di San Lazzaro, riprendendo le parole del parroco, ha richiamato come in questo quartiere che geograficamente è periferico rispetto alla città sono concentrate realtà importanti, come il Seminario e l’Università Cattolica, “che esprimono un compito a cui la Chiesa è chiamata, ovvero prendersi cura, con modalità diverse, delle nuove generazioni”. Giunto in seguito nella basilica cittadina di Santa Maria di Campagna, si è dedicato a un momento di preghiera con l’affidamento del suo ministero a Maria. Alla Madonna mons. Cevolotto ha chiesto il dono del “silenzio che ascolta” e che sa guidare verso scelte di vera libertà. Qui ha anche ricordato le sofferenze di questo tempo, segnato dalla pandemia, e ha pregato per i malati, per gli operatori sanitari e per coloro che non è stato possibile accompagnare con la presenza.
La tappa successiva è stata il Centro Caritas “Il Samaritano” dove ha incontrato il direttore, gli operatori, i volontari e alcuni utenti dei servizi, che gli hanno donato un grembiule confezionato dalle monache carmelitane.
Il pranzo invece è avvenuto nel refettorio della Casa del Clero “Cerati”, mentre nel primo pomeriggio il vescovo Adriano ha raggiunto la basilica di Sant’Antonino, patrono della città e della Diocesi, dove è stato accolto dal parroco e dal Capitolo della basilica.
Lì ha incontrato e dialogato con 72 giovani (il numero dei discepoli inviati in missione da Gesù nel racconto del Vangelo di Luca) in rappresentanza dei giovani dei sette vicariati della Diocesi, incoraggiandoli nel loro cammino e invitandoli a coltivare una relazione viva con il Signore. I giovani hanno donato al loro nuovo pastore uno zaino da montagna.
Il vescovo Adriano ha inoltre sostato in preghiera dinanzi alle reliquie del santo martire davanti all’altare della basilica, proseguendo poi a piedi, accompagnato dal vicario generale mons. Luigi Chiesa, da altri sacerdoti e dai 72 giovani che portavano una grande croce, verso piazza Duomo dove è stato accolto con il suono delle campane della Cattedrale.
Sul sagrato l’incontro con l’Amministratore apostolico mons. Gianni Ambrosio e il Capitolo della Cattedrale. Alle 16.00 ha preso il via la processione d’ingresso nella bella cattedrale di Santa Maria Assunta e Santa Giustina. Giunto sulla porta il presidente del Capitolo mons. Francesco Cattatori ha presentato alla venerazione del nuovo Vescovo il Crocifisso.
“La Chiesa piacentina-bobbiese – il saluto di mons. Ambrosio – vuole camminare con te per crescere nella fede, per ravvivare la speranza, per vivere più generosamente la carità. Vuole essere, insieme a te, al servizio di Dio e del bene degli uomini e delle donne di questa terra, desiderosi di luce, di fiducia, di amore”. E’ seguita la messa di ingresso presieduta dal nuovo Vescovo.
“Le nozze senza banchetto, senza partecipazione di tutti, sono mutilate. I posti a sedere non li stabiliamo noi perché siamo i primi ad essere semplicemente invitati. Invitati al banchetto della vita dignitosa, della fraternità, al banchetto della comunione. E’ anche il banchetto del pane spezzato e del pane condiviso, nel quale si rinnova la sorpresa che c’è pane per tutti, c’è posto per tutti”: con questa riflessione il vescovo Adriano ha iniziato l’omelia commentando il brano del Vangelo.
“Il tempo che ci è dato di vivere ha in sé l’appello a una scelta! – ha ricordato –. Non si può procrastinare a domani, non si possono accampare scuse. Possiamo perdere l’occasione favorevole, l’occasione della vita. Ogni momento è il nostro. Non c’è motivo di essere rivolti a quello che manca. In quel «Il banchetto è stato preparato» c’è un annuncio carico di speranza: le condizioni per entrare al banchetto ci sono tutte. Il nostro oggi è colmo dell’Amore che ci è necessario. È colmo dello Spirito, dono pasquale del Risorto”.
“Una Chiesa, anche la nostra Chiesa, diventa segno profetico, necessario – ha proseguito mons. Cevlotto – perché diventa ospite, nel duplice significato: che è ospitata e che ospita. E l’immagine del banchetto può benissimo interpellare il presbiterio, nel quale tutti e ciascuno devono sentirsi parte di una fraternità costruita nella forza della gratuità delle relazioni; immagine – quella del banchetto – che interpreta il nostro cammino di Chiesa, provocata sia dall’avvio delle ‘Comunità pastorali’, che dalla sfida della stagione di precarietà che stiamo vivendo. Nella condivisione dell’incertezza che sembra insopportabile, ci è chiesto di recuperare insieme motivi di fiducia e di speranza”.
Erano presenti anche i vescovi di Treviso Michele Tomasi – che ha concelebrato a fianco del vescovo Adriano con il predecessore alla guida della diocesi, mons. Gianni Ambrosio -, di San Martino-Montefeltro Andrea Turazzi, di Fidenza Ovidio Vezzoli, di Reggio Emilia Massimo Camisasca e l’ex cerimoniere pontificio Piero Marini. Hanno partecipato i rappresentanti delle altre Chiese cristiane del territorio, un rappresentante della Comunità ebraica e delegazioni di altre confessioni religiose. La messa solenne, alla quale ha partecipato anche una delegazione di sacerdoti, religiose e laici della nostra diocesi, è stata accompagnata dalle note del coro della Cattedrale. 124 i sacerdoti concelebranti, tra i quali i trevigiani, giunti insieme a una cinquantina di laici e consacrate. Venti i diaconi.
Prima della conclusione della celebrazione, il saluto della presidente dell’Azione cattolica diocesana, Ilaria Massera, a nome dei laici della chiesa di Piacenza – Bobbio, seguita da quelli del sindaco di Piacenza, e presidente della Provincia, Patrizia Barbieri e del prefetto Daniela Lupo, che hanno rivolto il loro benvenuto al nuovo Vescovo, e hanno assicurato la disponibilità alla collaborazione per il bene comune, ciascuno nel proprio ambito.
Nel canale Youtube della Diocesi di Treviso il video integrale della celebrazione.