Una promessa di bene: giornata per la Vita il 1° febbraio

Tanti sono gli aspetti contenuti nel messaggio del Consiglio permanente della Cei per la quarantaduesima “Giornata nazionale per la vita” del 1° febbraio 2020. Desideriamo coglierne uno in particolare: “La risposta introduce un cambiamento che comporta un capovolgimento radicale dello sguardo… la vita non è un oggetto da possedere o un manufatto da produrre, è piuttosto una promessa di bene, a cui possiamo partecipare, decidendo di aprire le porte”.
Perché questa scelta? Dopo tanti anni che il Centro aiuto vita e il Movimento per la vita partecipano alla Giornata nazionale per la vita, è ormai matura la consapevolezza che, senza abbandonare la fondamentale e consolidata esperienza di presenza nelle parrocchie attraverso le bancarelle e le varie iniziative di solidarietà concreta, occorre andare oltre l’esperienza di una giornata per realizzare una strategia annuale a favore della vita, una strategia indirizzata a promuovere la cultura della vita per rinunciare e superare le “numerose forme di aborto, di abbandono, di maltrattamento e di abuso”.
Parimenti è ormai matura la consapevolezza che verso questa strategia non si può andare senza un’alleanza, anche operativa, con tutti coloro che condividono queste preoccupazioni perché sono animati dagli stessi principi e valori.
Ecco perché abbiamo lanciato verso le organizzazioni ecclesiali e le associazioni le proposte di un cambiamento di processo e di percorso che inizi già nell’anno 2020.
Un processo, perché siamo consapevoli che tante dovranno essere le condivisioni e le acquisizioni da fare assieme.
Un percorso, che passi attraverso le tappe e opportunità che già esistono nelle nostre comunità sia ecclesiali (parrocchie e Collaborazioni pastorali), che civili (il mondo delle amministrazioni locali e del volontariato organizzato).
In concreto ci si può riferire alla possibilità di valorizzazione degli avvenimenti sociali/civili già noti:
la giornata del papà (19 marzo), la giornata della mamma (10 maggio), quella dei nonni (2 ottobre).
Altre possono essere le opportunità esistenti nelle parrocchie (festa dei matrimoni, dei fidanzati, dei giovani, ecc). Così pure quelle vissute dalla comunità civile: incontri con le associazioni, giornata dell’infanzia, mese del bambino, ecc).
Ecco allora perché assieme al Forum provinciale delle associazioni familiari, al Centro della famiglia di Treviso, all’Area “Famiglia e vita” dell’Azione cattolica, e sostenuti dall’ufficio diocesano di Pastorale famigliare, desideriamo avviare questo processo di novità e di cambiamento in tutte le occasioni possibili.
La convinzione che ci sorregge è ancora quella che ci viene dal messaggio dei vescovi: “Solo così si può diventare responsabili verso gli altri e gettare un ponte tra quella cura che si è ricevuta fin dall’inizio della vita, e che ha consentito ad essa di dispiegarsi in tutto l’arco del suo svolgersi, e la cura da prestare responsabilmente agli altri”.

(Uniti per la vita Cav Mpv Treviso)