Veglia diocesana dei giovani: da sentinelle a esploratori. Sabato 13 alla palestra della chiesa Votiva

“Essere giovani non è sinonimo di sala d’attesa per chi aspetta il turno della propria ora. E nel frattanto di quell’ora, inventiamo per voi, o voi stessi inventate, un futuro igienicamente ben impacchettato e senza conseguenze, ben costruito e garantito con tutto ben assicurato, un futuro da laboratorio: è la finzione della gioia. Cari giovani, non siete il futuro, ma il presente, non siete il futuro di Dio ma l’adesso di Dio”. (papa Francesco a Panama in occasione della XXXIV Giornata mondiale della gioventù durante la messa nel campo San Juan Pablo II, 27 gennaio 2019). Con queste parole, Francesco invita tutti i giovani a essere protagonisti del proprio futuro senza illuderli sul fatto che ci siano facili ricette da applicare per poter vivere un’esistenza vera e compiuta: il futuro sarà un luogo da abitare insieme a tanti fratelli e sorelle con i quali poter collaborare, progettare e sognare la convivenza nella nostra bellissima Casa Comune. Il secondo appuntamento diocesano per i giovani, assieme al Vescovo, si pone l’obiettivo emerso dalle parole stesse di papa Francesco e sarà costruito attorno al secondo verbo che ci ha lasciato in eredità il Sinodo dei Giovani a Roma: il verbo interpretare. Dopo aver riconosciuto (nel primo appuntamento svoltosi in Avvento) che siamo “preziosi agli occhi del Signore”, possiamo trovare il coraggio di guardare e interpretare la realtà in cui siamo immersi: è la possibilità di vivere la grande avventura della nostra libertà. Il mondo interpella a vivere con responsabilità: amati nel profondo possiamo rispondere agli appelli del presente con autenticità e coraggio! Non
siamo chiamati solamente ad essere “sentinelle” del presente bensì “esploratori” del futuro! La voce di Alex (giovane proveniente dal Camerun) ci mostrerà la concretezza di un sogno che nel suo cuore gli ha permesso di vivere molteplici sfide
prima di giungere in Italia. L’intervento di Damiano (giovane della nostra Diocesi) ci farà capire che anche nel nostro piccolo possiamo sporcarci le mani per rendere questo mondo “più bello di come l’abbiamo trovato” (Baden Powell): non
occorre essere eroi per lasciare un segno del nostro passaggio. L’appuntamento per tutti i giovani, dalla IV superiore in su, sarà sabato 13 aprile alle ore 20.30 nella palestra Aurora di Chiesa Votiva a Treviso.