Vivere nella libertà, da risorti: grande partecipazione al meeting diocesano di Pastorale giovanile

Era il 28 ottobre di un anno fa… è passato poco più di un anno dalla conclusione del Sinodo sui giovani a Roma voluto da papa Francesco. Le sue parole coraggiose ci hanno chiesto, come Chiesa tutta (non solo sacerdoti, ma anche tutti i consacrati e laici), di guardare con rinnovata simpatia e stima al cuore dei giovani: perché, proprio loro, lì dove sono, possano contribuire alla gioia non solo della Chiesa, ma essere autentici protagonisti della vita di questo nostro mondo!
Ecco dunque il motivo del pomeriggio di formazione promosso dalla segreteria dell’ufficio diocesano di Pastorale giovanile che ha visto la presenza di circa 600 persone radunate negli ambienti del collegio vescovile Pio X a Treviso. Tra loro, la maggior parte erano giovani educatori (Scout, Azione cattolica, gruppi parrocchiali, giovani appartenenti a movimenti ecclesiali), ma erano presenti anche circa 60 docenti di vari istituti scolastici (ringraziamo l’Ufficio diocesano per l’educazione, la scuola e l’università per la collaborazione), diversi sacerdoti, consacrate, catechiste, qualche genitore. Questo è un segno buono: è il segno che il giovane non è “affare” di pochi, ma sta a cuore a molti; il segno che il giovane non è solo interesse di alcuni “addetti ai lavori”, ma responsabilità di tutti! La capacità di costruire rete, tra le figure educative che si rivolgono ai giovani, è la sfida di questo tempo, per offrire loro strumenti per edificare, trasformare e abitare il mondo.
L’appello sollevato dal convegno aveva un’alta posta in gioco: “Caro giovane, mandaci la tua posizione, aiutaci a comprendere dove sei. Non solo fisicamente, ma con la tua testa, dove sei con i tuoi sogni, dove sei con i tuoi nuovi linguaggi, dove sta oggi il tuo desiderio, a quali promesse stai dando credito per il tuo futuro, dove stai investendo le tue migliori energie?”. Perché tutte queste domande? Per aiutarci, insieme, ad avvicinarci ai giovani, a incontrarli sul serio, per offrire loro un’autentica possibilità di camminare insieme. Abbiamo nostalgia del cuore bello dei giovani: non possiamo essere e fare Chiesa senza di loro!
All’incontro era presente il vescovo Michele che ha salutato l’assemblea e il prof. Silvano Petrosino (docente di Filosofia della Comunicazione), venuto da Milano come relatore. La parola poi è passata a don Paolo Slompo, direttore dell’ufficio di Pastorale giovanile che ha fatto un’introduzione sottolineando due aspetti per vivere bene l’appuntamento. Il primo su che cosa non era quel pomeriggio di formazione: il meeting non si proponeva di consegnare una serie di attività pronte da offrire ai ragazzi e ai giovani dei gruppi parrocchiali e associativi o alcune lezioni da suggerire in ambito scolastico. Piuttosto – il secondo aspetto sottolineato – rappresentava l’occasione di mettersi un vestito nuovo: un vestito “sportivo”, “comodo”, “che permetta di muoversi bene”, di chi sa che per stare in mezzo ai giovani occorre sporcarsi un po’, occorre star dietro alle loro corse e alle loro frenate improvvise, occorre una fiducia incondizionata e una speranza che non si arrende mai! Questo l’augurio e l’obiettivo del meeting: uscire con “un vestito nuovo”, con un cuore rinnovato, capace di guardare ai giovani con una simpatia e una stima incondizionata!
Il prof. Petrosino, con il suo stile avvincente e ironico, ha suscitato l’attenzione di tutta l’assemblea. Ci ha aiutati – e non è poca cosa – a pensare come poter interpretare e comunicare alcune categorie antropologiche cristiane nell’odierno universo simbolico dei giovani. La scelta di divenire uomini e donne adulti: “Siamo nati senza deciderlo, gettati nel tempo e nello spazio […] ma non possiamo divenire uomini e donne compiuti senza sceglierlo fino in fondo. Per questo a una prima nascita biologica da parte dei nostri genitori dobbiamo, giorno per giorno, scegliere di nascere una seconda volta. La libertà e la volontà di Dio: “Non c’è un progetto già stabilito da Dio a cui l’uomo deve solo obbedire per attuarlo, ma il compimento dell’uomo è un intreccio di libertà, l’appello del Signore per la nostra vita risuona nella nostra risposta!”. La risurrezione: “La risurrezione di Cristo, dopo la morte, è credibile anche a partire dal fatto che egli è vissuto in mezzo ai suoi discepoli da Risorto; anche noi abbiamo quest’incredibile possibilità, vivere già oggi da Risorti!”.
Il pomeriggio è continuato con i gruppi di lavoro che hanno aiutato i partecipanti a confrontarsi con il vissuto concreto dei giovani attraverso la loro testimonianza e la relazione di alcuni esperti dei 7 temi scelti: lavoro, scuola, social, affetti, notte, sport e politica. L’aperitivo sul piazzale del Collegio Pio X ha poi concluso questo pomeriggio di formazione. (la Segreteria di Pastorale giovanile)

agenzia foto film treviso incontro pastorale giovanile al pio x

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