“Diventa nel servizio alla Chiesa una pagina vivente di Vangelo”: l’augurio del vescovo a Fabio Toscan

“Un momento di gioia e di speranza per la Chiesa di Treviso: l’ordinazione di un diacono è segno della bontà di Dio nei nostri confronti”. Così il vescovo Michele ha definito oggi pomeriggio la celebrazione eucaristica in cattedrale, con l’ordinazione a diacono di Fabio Toscan, giovane studente del Seminario diocesano. Molti i sacerdoti che hanno concelebrato, a cominciare dagli educatori, docenti e padri spirituali del Seminario.

Una celebrazione partecipata in cattedrale, ma anche da casa, con molte persone collegate grazie alla diretta streaming che ha consentito anche ad alcuni famigliari di Fabio di partecipare da lontano
alla gioia.

Il Vescovo, nell’omelia, ha invitato Fabio a riconoscere, nella propria vita l’opera del Signore: “Anche nel momento della piena dedizione, quando con una generosa decisione compi l’atto che diventa una tappa importante della tua vita, e sei tu, nella tua libertà a dare questa svolta definitiva alla tua esistenza, ricorda sempre che è lui che ti prende in braccio, lui che ti plasma, lui che ti fa nuovo, lui che ti ricrea ogni giorno, lui che guida la tua azione, il tuo servizio, tutto il tuo ministero. Come san Paolo alla fine della lettera ai Romani, che dedica il suo scritto al Signore, dedica anche tu a lui l’opera d’arte che con lui, nella Chiesa, potrà diventare la tua vita. Diventa anche tu, assieme a tutti noi, nel servizio alla Chiesa, una pagina vivente di Vangelo”.

E proprio nello splendido passaggio del Vangelo di questa domenica, la quarta di Avvento, con l’Eccomi di Maria all’annuncio dell’angelo, può misurarsi anche la risposta di un giovane che diventa diacono: “Eccomi, sono la serva del Signore; Eccomi, sono il servo del Signore. Anche tu come lei – come tutti noi, del resto – non sai cosa verrà, non conosci le profondità del mistero della tua chiamata, del tuo cammino, e le conseguenze del tuo “sì”. Ma insieme a Maria, guida e modello, mettilo con fiducia nelle mani del Padre” l’invito del Vescovo.

Il diaconato dona la grazia sacramentale del servizio – ha ricordato mons. Tomasi al neo ordinato -: esortare ed istruire nella dottrina di Cristo i fedeli e quanti sono alla ricerca della fede; guidare le preghiere; amministrare il Battesimo; assistere al matrimonio; portare il viatico ai moribondi; presiedere il rito delle esequie; esercitare il ministero della carità in nome del Vescovo o del parroco. Configurato a Cristo servo.

“Esercita questo tuo ruolo di diacono per imparare ad amare il servizio, scuola sacramentale di vita, per mantenere questo amore incorrotto e vitale per tutta la tua vita, in ogni suo passaggio e quale che sia il cammino che ti si presenta dinnanzi. È una tappa nella preparazione al presbiterato, ma non è una formalità. Sarà benedetta se la vivi nella sua verità: servo, assieme a Cristo servo.

Approfondisci in questo tempo il legame con il Vescovo e con tutta la chiesa, acquisisci un rapporto cordiale e solidale con i diaconi permanenti della nostra diocesi. Abbiamo bisogno che i ministeri e le funzioni, tutti i tre gradi dell’Ordine sacro siano in una collaborazione e in un’amicizia solidale e cordiale. Io e tutti i presbiteri siamo anche diaconi – ha ricordato il Vescovo -. col diaconato siamo anche servi. Questa che può essere una differenza di funzioni deve mantenere una identità di vocazione. Quanto più i ministri si conosceranno, si ameranno, si stimeranno a vicenda, tanto più sarà data testimonianza al nome di Gesù nel popolo di Dio”.

“Ricorda che la dedizione al Signore è fonte di benedizione – ha ricordato il Vescovo a Fabio -. Un cammino a volte faticoso, ma che porta alla gioia. Sull’esempio dei diaconi scelti nella Chiesa di Gerusalemme, dagli Apostoli, al ministero della carità, sii degno della stima del popolo di Dio, pieno di Spirito santo e sapienza. Affidati al Vangelo di Cristo, per diventare anche tu buona notizia, segno di speranza, aiuto vero per tutti. E noi che accompagniamo questa tappa del cammino del fratello Fabio, impegniamoci anche noi a lasciarci trasformare dalla forza del Battesimo, dalla vita con Cristo, dalla gioia di essere suoi discepoli, comunità di servi che si dedicano, nei loro compiti, nei loro ruoli, nei loro spazi a diffondere l’amore di Dio. E così celebreremo anche bene il Natale, perché sarà lui a nascere in noi e a ridonare respiro, ampiezza, bellezza, tranquillità e gioia alla nostra testimonianza. In un momento difficile c’è bisogno della pratica e dell’annuncio dell’amore di Dio”.

Al termine della celebrazione, non potendo incontrare e salutare i presenti, Fabio ha preso la parola per ringraziare tutti, dal Vescovo alla sua famiglia, alla grande famiglia del Seminario, a tutti i sacerdoti che ha incontrato e lo hanno sostenuto alle sue comunità di origine, Padernello e Castagnole, e quelle di servizio, Caerano di San Marco e San Martino di Lupari, la comunità dei diaconi che lo ha accolto, amici, ex colleghi di lavoro, gli scout, fino al coro di Caerano, che ha animato la liturgia.

“Il Signore mi chiama a servirlo in questi tempi incerti segnati dalla fatica e dal disagio per molti – ha detto don Fabio -. E’ questo il tempo di donarci forza l’un l’altro. Vi auguro di essere saldi nella fede, come ci invita san Paolo, e di vivere un sereno e santo Natale in famiglia. Possa Gesù Bambino portare a tutti pace e speranza”. Un lungo applauso finale ha “abbracciato” il neo diacono.