Il Vescovo ha incontrato la comunità delle persone sorde

Domenica 13 gennaio, la Comunità dei sordi, circa 110 persone, provenienti da varie parrocchie della Diocesi, ha avuto il piacere di condividere un pomeriggio, negli ambienti del Seminario, con il nostro Vescovo. Nell’introdurre i lavori il coordinatore, don Paolo Cecchetto, assistente spirituale dell’Ens (Ente nazionale sordi) e assistente della Pastorale dei sordi diocesana, ha focalizzato subito il problema: “Se ti trovi a parlare con un cinese che parla la sua lingua e che tu non conosci, dovremmo parlare di disabilità o di un semplice problema di comunicazione?”. Questo approccio serve a porre subito il primo punto fermo: le persone sorde non si considerano dei disabili, in quanto all’interno della loro comunità si comprendono bene e hanno una vita sociale bella. I problemi nascono dal fatto che, quando si relazionano con il mondo degli udenti, manca un linguaggio che superi questa divisione. Meglio, il mezzo c’è, ed è una vera lingua, la Lis (Lingua italiana dei segni), che opportunamente conosciuta permette ai sordi di comunicare tra loro e con il mondo degli udenti. Durante il convegno in questa mediazione sono state di aiuto due brave interpreti: Cristina Spataro e Flora Conte.
L’incontro è stato un momento di festa e di scambio. Il Vescovo ha “ascoltato” volentieri i cinque relatori (che si sono serviti dei tre modi comunicativi a loro disposizione: voce, Lis e video filmati) mettendo a fuoco aspetti complementari e diversi, che facilitano o complicano la vita dei sordi cristiani all’interno della comunità ecclesiale.
Il presidente dell’Ens regionale, Giuliano Boaretti, nella sua relazione ha informato innanzitutto del fatto che nel Veneto i sordi sono circa tremila. L’Ens, fin dal suo nascere ha cercato di ottenere il rispetto di quei diritti, senza i quali queste persone verrebbero emarginate loro malgrado. Un esempio: se la televisione trasmette il Papa che parla, se non ci sono i sottotitoli o un interprete, tutti i sordi italiani restano esclusi (circa sessantamila). Questa esclusione, purtroppo, spesso viene sperimentata anche dentro la Chiesa. Ha quindi spiegato alcune attenzioni da avere: dialoghi brevi; una buona dizione con le labbra; ricordarsi che il sordo deve poter vedere l’interlocutore; parlare con calma; ma soprattutto creare le condizioni per il reciproco rispetto.
Il presidente dell’Ens provinciale, Giovanni Foltran, si è poi soffermato sulla importanza della “relazione umana”. Un passaggio del discorso, poi ripreso anche dal Vescovo, è l’amarezza che si prova in momenti delicati come un funerale quando non puoi ascoltare le parole di conforto che il sacerdote sta dicendo. Il Vescovo nel suo intervento ha apprezzato questo desiderio di poter vivere bene la messa o di potersi confessare, certi di essere compresi. È stata presentata anche la bella accoglienza che l’Ens ha offerto al suo assistente don Paolo, per permettergli di conoscere la Lis.
Sara Dolcetta, che da tre anni ha avviato il “Gruppo della pastorale dei sordi” a Treviso, ha portato la sua testimonianza. Accompagnando la figlia udente nella sua preparazione alla Prima Comunione, si è impegnata per comprendere il messaggio evangelico che fino a quel momento non aveva accostato, a causa della sua sordità. La sua gioiosa scoperta di Gesù ha fatto nascere in lei una vera e propria vocazione, aiutata anche dal suo parroco don Denis. Alessandra Marigonda, giovane completamente sorda, attraverso un filmato ha dimostrato come la tecnologia e la forza di volontà hanno permesso anche a lei di “cantare con le mani” e “ascoltare le canzoni”. Ha avuto il privilegio di cantare in Lis con diversi cantanti italiani, ha potuto portare in scena l’opera teatrale tratta da “La Bella e la Bestia”; ha potuto insegnare ai bambini i canti in Lis. La tecnologia ha dato un grande aiuto ai sordi: perché non sfruttarla anche all’interno della liturgia? Un maxischermo può aiutare i sordi, ma anche i bambini e gli anziani e l’utilizzo delle nuove tecnologie potrebbe essere un prezioso punto d’incontro con i giovani.
Suor Vittorina Carli, sorda totale, ha concluso la prima parte dell’incontro raccontando come è nata la sua vocazione, superando vari ostacoli. Presta il suo prezioso servizio all’interno del Gruppo “Ascolto Amico” promosso dalla Congregazione delle Suore Dorotee di Vicenza, nel loro Istituto Effatà.
Il Vescovo, sia durante la conferenza, sia poi presiedendo la messa, animata dal coro Lis “Mani amiche”, ha dimostrato di “voler ascoltare tutto” con pazienza e vero interesse. Ha dimostrato grande sensibilità nel cogliere i punti nodali e ha assicurato una sempre maggiore attenzione della Chiesa.
L’appuntamento per pregare assieme alla suore di clausura il patrono dei sordi, san Francesco di Sales, il cui cuore è custodito nella Chiesa della Visitazione a Treviso, è per domenica 27 gennaio, alle ore 11.15.

agenzia foto film treviso vescovo incontra i sordi in seminario

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