Le comunità dei cattolici migranti e il Cammino sinodale

Sono tredici le comunità di cattolici migranti non soltanto presenti nel territorio della diocesi, ma anche sempre più impegnate in percorsi che le mettano in relazione con il tessuto pastorale della Chiesa trevigiana. Un passaggio importante in questo cammino si è compiuto lo scorso anno, quando il gruppo di persone, laici, preti e religiose, che da qualche tempo si ritrovano per riflettere su tematiche comuni a tutte le comunità cattoliche di migranti hanno affrontato gli interrogativi proposti alle assemblee sinodali vicariali. La discussione è stata ricca e articolata, e i contenuti emersi sono stati inviati alla Commissione sinodale, come gli apporti delle altre assemblee. Al compimento della prima fase del Cammino sinodale, che ora viene consegnato alle parrocchie e alle collaborazioni, si è pensato di assumere le indicazioni della Lettera pastorale “Per una Chiesa in cammino” anche per le comunità di migranti cattolici.
Il primo passaggio, come richiesto nella lettera del Vescovo, è stato quello di costituire un vero e proprio “consiglio pastorale” con esponenti di tutte le comunità, che abbia caratteristiche di maggior stabilità e quindi dia garanzie per un lavoro più continuativo e condiviso. Tale consiglio si è riunito per la prima volta sabato 19 maggio a Casa Toniolo per ricevere ufficialmente da don Mario Salviato, Vicario per il coordinamento della Pastorale, la lettera “Per una Chiesa in cammino”. Un atto non soltanto formale, quanto piuttosto l’avvio di un percorso che riprenderà con l’inizio del nuovo anno pastorale, e che si vuole più partecipato e capace di valorizzare le preziose specificità di ogni comunità, come appunto sinodalità richiede. Crediamo che tale impegno possa portare frutti da condividere con tutta la comunità diocesana, proprio “a partire dalle situazioni della vita”, che le diverse comunità migranti sperimentano in modo particolare rispetto a tutti gli altri cristiani che compongono parrocchie e collaborazioni. Di fatto, queste presenze rappresentano uno degli elementi nuovi di cui tener conto nel panorama della nostra Chiesa diocesana, e concorrono a costituire quella complessa realtà dalla quale lo Spirito Santo rivolge a noi appelli ad avviare processi rinnovati per l’esperienza cristiana e l’evangelizzazione.
don Bruno Baratto
direttore Migrantes – Treviso