“Non rinunciate a sognare in grande, perché essere felici è possibile”: l’augurio del Vescovo ai giovani alla veglia vocazionale

Hanno pregato insieme per le vocazioni, il vescovo Michele e i giovani, sabato sera, 16 maggio. Insieme, anche se da lontano: i giovani nelle proprie case e il Vescovo nella chiesetta della Cappellania universitaria “Oasi santa Bertilla” di Treviso, ospite delle suore Maestre di santa Dorotea Figlie dei Sacri Cuori, insieme a don Paolo Slompo, direttore dell’ufficio diocesano di Pastorale giovanile, e a don Giancarlo Pivato, direttore del Centro diocesano Vocazioni. Con loro anche Letizia e Claudio, due giovani che hanno contribuito ad animare la veglia, con letture, canti e musica. A introdurre la riflessione del Vescovo le testimonianze di una coppia di fidanzati, Emma e Mosè, e di tre religiose salesiane (suor Debora, suor Serena e suor Caterina), che hanno raccontato il proprio cammino di vita, l’intuizione della propria vocazione.

Al centro della meditazione del Vescovo il brano del Vangelo di Matteo nel quale si racconta di Gesù che cammina sulle acque, verso la barca dei discepoli agitata dal vento, e il suo dialogo con Pietro. Li aveva mandati lui fuori, in barca, per stare un po’ da solo con il Padre, in preghiera. “Li lascia andare da soli, non ha paura, e lascia andare anche noi, perché si fida – ha sottolineato il Vescovo – perché sa che nel profondo di ciascuno c’è una bontà, c’è una bellezza che nessuno ci può togliere. Non ha paura di lasciarci lì, perché sa che abbiamo bisogno di quel passaggio per capire come lui è. Per quanto io desideri cose belle, quelle che lui desidera per me sono ancora più belle”.
“Il Signore è appassionato della nostra vita e vorrebbe che diventasse quel capolavoro che lui sa che può diventare. E questo mondo, che è già bello, può diventare molto più bello, se lo viviamo secondo il sogno di Gesù, secondo il sogno di Dio nella creazione, costruendo relazioni vere, fraterne, solidali” ha ricordato il Vescovo ai giovani. “Chiediamogli l’impossibile per la nostra vita, che diventi dono per gli altri, anche se a volte proviamo paura, timore. Quante inquietudini, quanta paura in questi tempi… eppure, anche in queste situazioni scopriamo ciò che veramente siamo, ciò che è importante per noi. Il Signore, per venire nella nostra vita, non ha bisogno che noi facciamo qualcosa. Lui c’è. Lui fa le cose grandi, ma se noi non rispondiamo, non succede nulla”.

A Pietro che gli chiede di andare verso di lui, permettendogli di camminare a sua volta sull’acqua del lago, Gesù risponde con un «Vieni». Sono qui, ti aspetto, non avere paura, gli dice. E lo dice anche a noi”.
“Non rinunciate a sognare in grande, perché l’amore è possibile, donare la propria vita è possibile, essere felici è possibile” l’appello finale del Vescovo, che ha lasciato ai giovani un interrogativo: “Quale domanda siete disposti a porre al Signore per sentire la sua risposta che vi dice: «Non avere paura, vieni»?”.

 

Qui sotto la registrazione della veglia