Questa preghiera è in sostituzione della Messa domenicale, che comunque si può seguire in televisione.
Si può fare in casa, da soli o con qualche familiare, oppure personalmente in chiesa.
Dedico un tempo prolungato per l’incontro con il Signore. Si può preparare in un luogo adatto della casa un crocifisso oppure un’immagine sacra, con accanto una candela accesa. Se si è in più persone, una fa da guida (G.) e altri da lettori (Lett.).
Inizio
Si inizia con il segno della Croce.
G. Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.
Amen.
G. Acclamate al Signore da tutta la terra,
cantate un inno al suo nome,
rendetegli gloria,
elevate la lode. Alleluia (Sal 65,1-2).
A te, Santa Trinità,
onore e gloria nei secoli dei secoli.
Amen.
Atto penitenziale
G. In questa terza domenica di Pasqua il Signore ci accompagna e ci insegna a riconoscerlo nella nostra vita quotidiana. L’ascolto della Parola di Dio ci permette di comprendere sempre di più il senso del suo corpo donato nell’Eucarestia. In questo tempo, in cui ancora dobbiamo attendere per poter prendere parte alla mensa del suo corpo e del suo sangue, chiediamo a Dio che riscaldi i nostri cuori e sostenga la nostra fede. E con umiltà riconosciamo le nostre tiepidezze e i nostri peccati e invochiamo la sua misericordia.
Breve silenzio.
Lett. Signore, che ti fai compagno di viaggio nel cammino della vita, abbi pietà di noi.
Signore, pietà.
Lett. Cristo, che conosci il cuore dell’uomo, abbi pietà di noi.
Cristo, pietà.
Lett. Signore, che ti doni nel pane di vita, abbi pietà di noi.
Signore, pietà.
G. Dio onnipotente abbia misericordia di noi, perdoni i nostri peccati e ci conduca alla vita eterna.
Amen.
In ascolto della Parola di Dio
G. Nel brano degli Atti degli Apostoli e nel racconto evangelico di Luca ci uniamo ai discepoli di ogni tempo, che hanno bisogno continuamente di ritornare con la memoria a quanto è avvenuto nella Pasqua, per poter accogliere sempre più consapevolmente Gesù risorto e la gioia della vita che Egli ci dona.
Lettura (At 2,14a.22-33)
Lett. Dagli Atti degli Apostoli
[Nel giorno di Pentecoste,] Pietro con gli Undici si alzò in piedi e a voce alta parlò così: «Uomini d’Israele, ascoltate queste parole: Gesù di Nàzaret – uomo accreditato da Dio presso di voi per mezzo di miracoli, prodigi e segni, che Dio stesso fece tra voi per opera sua, come voi sapete bene –, consegnato a voi secondo il prestabilito disegno e la prescienza di Dio, voi, per mano di pagani, l’avete crocifisso e l’avete ucciso.
Ora Dio lo ha risuscitato, liberandolo dai dolori della morte, perché non era possibile che questa lo tenesse in suo potere. Dice infatti Davide a suo riguardo: “Contemplavo sempre il Signore innanzi a me; egli sta alla mia destra, perché io non vacilli. Per questo si rallegrò il mio cuore ed esultò la mia lingua, e anche la mia carne riposerà nella speranza, perché tu non abbandonerai la mia vita negli inferi né permetterai che il tuo Santo subisca la corruzione. Mi hai fatto conoscere le vie della vita, mi colmerai di gioia con la tua presenza”.
Fratelli, mi sia lecito dirvi francamente, riguardo al patriarca Davide, che egli morì e fu sepolto e il suo sepolcro è ancora oggi fra noi. Ma poiché era profeta e sapeva che Dio gli aveva giurato solennemente di far sedere sul suo trono un suo discendente, previde la risurrezione di Cristo e ne parlò: “questi non fu abbandonato negli ìnferi, né la sua carne subì la corruzione”.
Questo Gesù, Dio lo ha risuscitato e noi tutti ne siamo testimoni. Innalzato dunque alla destra di Dio e dopo aver ricevuto dal Padre lo Spirito Santo promesso, lo ha effuso, come voi stessi potete vedere e udire».
Salmo 15
Si può pregare a due cori, oppure un lettore legge le strofe e tutti ripetono il ritornello.
Rit. Mostraci, Signore, il sentiero della vita.
Proteggimi, o Dio: in te mi rifugio.
Ho detto a Dio: “Sei tu il mio Signore”.
Il Signore è mia parte di eredità e mio calice:
nelle tue mani è la mia vita.
Rit. Mostraci, Signore, il sentiero della vita.
Benedico il Signore che mi ha dato consiglio;
anche di notte il mio cuore mi istruisce.
Io pongo sempre innanzi a me il Signore,
sta alla mia destra, non posso vacillare.
Rit. Mostraci, Signore, il sentiero della vita.
Di questo gioisce il mio cuore, esulta la mia anima;
anche il mio corpo riposa al sicuro,
perché non abbandonerai la mia vita nel sepolcro,
né lascerai che il tuo santo veda la corruzione.
Rit. Mostraci, Signore, il sentiero della vita.
Mi indicherai il sentiero della vita,
gioia piena nella tua presenza,
dolcezza senza fine alla tua destra.
Rit. Mostraci, Signore, il sentiero della vita.
Vangelo (Lc 24,13-35)
Leggiamo il racconto evangelico con calma e attenzione, cercando di comprendere il messaggio che offre.
Lett. Dal Vangelo secondo Luca
In quello stesso giorno, il primo della settimana, due discepoli di Gesù erano in cammino per un villaggio distante circa sette miglia da Gerusalemme, di nome Emmaus, e conversavano di tutto quello che era accaduto.
Mentre discorrevano e discutevano insieme, Gesù in persona si accostò e camminava con loro.
Ma i loro occhi erano incapaci di riconoscerlo.
Ed egli disse loro: «Che sono questi discorsi che state facendo fra voi durante il cammino?». Si fermarono, col volto triste; uno di loro, di nome Clèopa, gli disse: «Tu solo sei così forestiero in Gerusalemme da non sapere ciò che vi è accaduto in questi giorni?».
Domandò: «Che cosa?». Gli risposero: «Tutto ciò che riguarda Gesù Nazareno, che fu profeta potente in opere e in parole, davanti a Dio e a tutto il popolo; come i sommi sacerdoti e i nostri capi lo hanno consegnato per farlo condannare a morte e poi l’hanno crocifisso. Noi speravamo che fosse lui a liberare Israele; con tutto ciò son passati tre giorni da quando queste cose sono accadute. Ma alcune donne, delle nostre, ci hanno sconvolti; recatesi al mattino al sepolcro e non avendo trovato il suo corpo, son venute a dirci di aver avuto anche una visione di angeli, i quali affermano che egli è vivo. Alcuni dei nostri sono andati al sepolcro e hanno trovato come avevan detto le donne, ma lui non l’hanno visto».
Ed egli disse loro: «Sciocchi e tardi di cuore nel credere alla parola dei profeti! Non bisognava che il Cristo sopportasse queste sofferenze per entrare nella sua gloria?». E cominciando da Mosè e da tutti i profeti spiegò loro in tutte le Scritture ciò che si riferiva a lui.
Quando furon vicini al villaggio dove erano diretti, egli fece come se dovesse andare più lontano. Ma essi insistettero: «Resta con noi perché si fa sera e il giorno già volge al declino». Egli entrò per rimanere con loro.
Quando fu a tavola con loro, prese il pane, disse la benedizione, lo spezzò e lo diede loro. Allora si aprirono loro gli occhi e lo riconobbero. Ma lui sparì dalla loro vista. Ed essi si dissero l’un l’altro: «Non ci ardeva forse il cuore nel petto mentre conversava con noi lungo il cammino, quando ci spiegava le Scritture?». E partirono senz’indugio e fecero ritorno a Gerusalemme, dove trovarono riuniti gli Undici e gli altri che erano con loro, i quali dicevano: «Davvero il Signore è risorto ed è apparso a Simone». Essi poi riferirono ciò che era accaduto lungo la via e come l’avevano riconosciuto nello spezzare il pane.
Silenzio e riflessione
Dedichiamo un tempo adeguato alla meditazione personale rileggendo i testi e il commento seguente, scritto da Nadia, medico. Se questa scheda di preghiera è fatta insieme ad altre persone, al temine del tempo personale si può condividere con gli altri qualche riflessione fatta personalmente.
Commento
“Gesù in persona si avvicinò e camminava con loro. Ma i loro occhi erano impediti a riconoscerlo”.
In questo tempo così surreale e unico, la paura, lo sconforto, la preoccupazione per il futuro e per le persone a noi care hanno preso il sopravvento nel nostro cuore, hanno riempito ogni spazio della mente e ci hanno imprigionato dentro noi stessi, fermi a guardare il nostro dolore, impedendoci di andare oltre la nostra stessa paura. Accade così come ai discepoli di Emmaus, dopo una delusione o un gran dolore ce ne andiamo tristi, allontanandoci dal luogo dove avevamo riposta tanta speranza.
Molti di noi hanno vissuto queste settimane nei luoghi della sofferenza, negli ospedali, nelle case di riposo, a casa, al fianco di persone ammalate o impossibilitate a muoversi e, nonostante il nostro desiderio di aiutare e di essere solidali, spesso siamo rimasti prigionieri della stanchezza, della tristezza e dell’angoscia, che non ci hanno permesso di riconoscere che le persone al nostro fianco erano e sono Gesù, che si appresta a fare un pezzo di strada con noi, che si fa compagno del nostro andare, che condivide i nostri pensieri e le nostre preoccupazioni. Camminare insieme, confortarci nel nostro dolore e nella nostra delusione, condividere quello che abbiamo e siamo, fa sì che non ci si senta più soli, ci apre gli occhi e ci fa rendere conto che al nostro fianco c’è Lui, il Signore che viene a stare con noi proprio in questi momenti. Lui c’è, ci spiega il senso delle cose, ci rialza e ci accompagna sempre, perché anche nella sofferenza e nel dolore c’è una possibilità di vita vera, piena e nuova.
Proviamo a scorgere la presenza di Gesù in ogni persona che ci è dato di incontrare, proviamo solo a pensare che stiamo facendo un pezzo di strada insieme, e questo basta. La sua compagnia ci rende capaci di affrontare qualsiasi situazione, qualsiasi paura, ci spinge ad andare oltre noi stessi per incontrarlo e vederlo proprio nelle persone che sono al nostro fianco.
Credo apostolico
G. Come i due discepoli di Emmaus, dopo aver ascoltato la Parola di Gesù, non temiamo di annunciare ciò in cui crediamo:
Io credo in Dio, Padre onnipotente,
creatore del cielo e della terra;
e in Gesù Cristo,
suo unico Figlio, nostro Signore,
il quale fu concepito di Spirito Santo,
nacque da Maria Vergine,
patì sotto Ponzio Pilato,
fu crocifisso, morì e fu sepolto;
discese agli ìnferi;
il terzo giorno risuscitò da morte;
salì al cielo,
siede alla destra di Dio Padre onnipotente;
di là verrà a giudicare i vivi e i morti.
Credo nello Spirito Santo,
la santa Chiesa cattolica,
la comunione dei santi,
la remissione dei peccati,
la risurrezione della carne,
la vita eterna.
Amen.
Preghiere di intercessione
G. A Dio Padre, che abita le vicende della vita, rivolgiamo le nostre preghiere e insieme chiediamo: Guidaci, Signore, con la tua Parola.
Guidaci, Signore, con la tua Parola.
Lett. Ti preghiamo per il nostro papa Francesco, il vescovo Michele e tutti i nostri sacerdoti che annunciano con gioia il tuo Vangelo.
Guidaci, Signore, con la tua Parola.
Lett. Ti preghiamo per i capi dei governi, chiamati a prendere decisioni importanti per il bene di tutti.
Guidaci, Signore, con la tua Parola.
Lett. Ti preghiamo per gli uomini e le donne delusi e affaticati a causa dell’epidemia.
Guidaci, Signore, con la tua Parola.
Lett. Ti preghiamo per i giovani che faticano a guardare con fiducia al proprio futuro.
Guidaci, Signore, con la tua Parola.
Lett. Ti preghiamo per tutti i nostri defunti.
Guidaci, Signore, con la tua Parola.
Si possono aggiungere altre intenzioni di preghiera.
G. O Dio, apri il nostro cuore e la nostra mente, perché possiamo aiutarci a vicenda a comprendere con sapienza il tempo che stiamo vivendo e a sostenerci come veri fratelli. Per questo insieme ti preghiamo:
Padre nostro, che sei nei cieli,
sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno,
sia fatta la tua volontà
come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano
e rimetti a noi i nostri debiti
come noi li rimettiamo ai nostri debitori
e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Orazione
G. Esulti sempre il tuo popolo, o Padre, per la rinnovata giovinezza dello spirito, e come oggi si allieta per il dono della dignità filiale, così pregusti nella speranza il giorno glorioso della risurrezione. Per Cristo, nostro Signore.
Amen.
Conclusione
Mentre si fa il segno della Croce:
G. Il Signore risorto ci guidi nel cammino di Pasqua, ci benedica, ci protegga e ci custodisca nel suo amore.
Amen.
Impegno di carità: Rispondere
In questo tempo di Pasqua siamo aiutati a passare dalla preghiera alla vita con alcuni piccoli impegni che settimanalmente la Caritas diocesana suggerisce.
Ai discepoli di Emmaus, tristi e scoraggiati come noi in questo periodo, Gesù si affianca e riscalda i cuori.
Non chiudiamoci a riccio su noi stessi, ma solleviamo chi è in grave difficoltà acquistando qualcosa per i poveri (spesa sospesa, colletta alimentare) quando andiamo a fare la spesa.
Carità è rispondere al grido dei poveri.
Preghiera a Maria
Maria, Madre della Chiesa,
a te ci affidiamo in questo tempo di prova:
prendici per mano e insegnaci
ad accogliere il dono dello Spirito,
a fare quanto Gesù ci dice,
ad accogliere con fiducia la Parola del Padre.
Donaci un’autentica conversione
del cuore e della vita.
Accompagna e guida chi governa
e quanti si impegnano per la salute di tutti,
aiutaci a fermare la diffusione del contagio;
assisti chi soffre, consola chi piange,
insegnaci a rallentare
i ritmi della vita con pazienza,
a trovare nuovi modi di essere vicini,
a non cedere allo sconforto,
a prenderci cura gli uni degli altri
e accompagnaci, nel cammino della vita,
con fede sempre nuova nel nostro Dio,
amante della vita.
(Mons. Michele Tomasi, vescovo di Treviso)