Scegliere l’ora di religione: espressione di responsabilità

Il periodo delle iscrizioni al successivo anno scolastico viene vissuto dagli studenti con emozioni e significati variegati, derivanti dalla personale esperienza e dai vissuti di ciascuno rispetto al presente, al futuro prossimo ed al futuro di più ampio respiro.

Ogni studente a gennaio, periodo di valutazioni e di iscrizioni, si chiede: Come sto affrontando questo anno scolastico? Come saranno i voti del primo periodo? Come posso affrontare il secondo periodo? È questo il percorso scolastico che voglio? Come vivo l’esperienza scolastica? Per il prossimo anno cosa desidero? Tutti quesiti che coinvolgono non solo lo studente ma anche la famiglia, i docenti, gli amici, in una parola tutto il suo mondo significativo.

In questo contesto si inserisce la scelta di avvalersi dell’Insegnamento della Religione Cattolica per l’anno scolastico successivo. Per molti ragazzi e le loro famiglie non è una semplice conferma della scelta dell’anno precedente ma diventa un momento di riflessione sull’importanza e sul significato che questo insegnamento può avere nel percorso di crescita culturale e umana dello studente. Per questi motivi non è un passaggio da sottovalutare, ma va curato e seguito con attenzione con le famiglie e con gli studenti.

E’ interessante notare come a livello nazionale e diocesano rimanga molto alta la percentuale di famiglie e di studenti che scelgono di avvalersi dell’insegnamento della religione cattolica in ogni ordine scolastico: l’85,63 % nell’anno scolastico scorso, un dato molto significativo confrontato con la presenza effettiva dei ragazzi e dei giovani alle proposte delle parrocchie e associazioni di ispirazione cattolica.
Nuove e vecchie sfide  si presentano all’Insegnamento della religione cattolica, come la molteplicità delle proposte alternative spesso poco formative, l’incremento di alunni stranieri nel territorio diocesano, la non sempre adeguata conoscenza degli obiettivi e dei contenuti proposti dall’ora di religione con i conseguenti pregiudizi, la tendenza degli studenti a fare scelte autonome in contrasto con la famiglia soprattutto in adolescenza, le situazioni molto diversificate delle famiglie al loro interno e i conseguenti contrasti o disinteresse dei genitori per le scelte educative e formative.
L’ora di religione si propone come momento di relazione autentica, di certezze e di parole rassicuranti, di momenti di riflessione sui temi esistenziali e sulla dimensione religiosa, occasione di esperienze di fiducia e di ascolto, percorso di conoscenza dei temi culturali espressione dello sviluppo del cristianesimo nella nostra cultura e nelle  nostre tradizioni, arricchendo e sviluppando la personalità integrale delle nuove generazioni. Scegliere di avvalersi dell’Insegnamento della religione cattolica diventa così non solo una opportunità, ma soprattutto una espressione di responsabilità educativa e di desiderio di crescere umanamente e spiritualmente.
di Roberto Baruzzo
vice direttore Ufficio diocesano per Irc