Accompagnare alla scelta. Nuovo percorso tra la Quinta superiore e il Seminario maggiore

Quest’anno l’inizio della vita comunitaria in seminario è caratterizzato da una novità che riguarda i giovani che dal Seminario minore passano al maggiore e che coinvolge anche il percorso della Comunità vocazionale e del gruppo Diaspora. Tale scelta educativa, frutto di un discernimento condiviso tra le équipe del Seminario maggiore e minore, parte dalla convinzione della preziosità del Seminario minore nella formazione di giovani capaci di stare con il Signore, grazie alla familiarità con Lui vissuta assieme a coetanei ed educatori. Il Seminario minore rimane una ricchezza non solo per il discernimento vocazionale, ma anche come luogo di crescita armonica per un preadolescente e adolescente. Tuttavia, come educatori constatiamo che anche i giovani della comunità giovanile vivono quella fatica davanti alla scelta, che più volte è riscontrabile in tante situazioni che riguardano la Pastorale giovanile in genere. Una fatica che va presa in seria considerazione e accompagnata con sempre più attenzione.
Per questo abbiamo messo a tema la questione del passaggio di un giovane dal Seminario minore al Seminario maggiore. L’impressione riscontrata è che il giovane seminarista rischi di vedere tale scelta come un “salto” eccessivamente impegnativo verso la Comunità Teologica, una decisione quasi definitiva per la sua ricerca in ordine al presbiterato.

La dimensione della radicalità
Nei giovani che da anni sono in seminario si nota come la ricerca vocazionale sia data per scontata, per cui, è sì chiara alla coscienza la centralità della relazione con il Signore, però appare debole la radicalità nel porsi di fronte ad essa, perché è forte la tentazione dell’abitudine ad ambienti e forme di vita. La dimensione della radicalità appare invece più visibilmente nei giovani e adulti che vivono in Comunità vocazionale, chiamati alla richiesta evangelica del “lasciare tutto”.
Il discernimento ci ha suggerito pertanto di cercare una maggiore gradualità nell’accompagnare il passaggio al Seminario maggiore, grazie ad alcuni cambiamenti, per rendere esplicito il fatto che i primi due anni sono ancora tempo di discernimento e ricerca.
Il primo cambiamento concerne i ritiri di V superiore che vengono vissuti con il gruppo Diaspora dove, nel confronto con giovani più grandi in ricerca vocazionale, viene rilanciata la dinamica vocazionale e la percezione della radicalità richiesta dalla ricerca in questa fase della vita. Possiamo condividere che, in questi primi mesi di discernimento con il gruppo Diaspora, le reazioni dei giovani sono state positive.

Dalla Comunità giovanile a quella Vocazionale
Successivamente, l’eventuale passaggio al Seminario maggiore avverrà in Comunità Vocazionale dove i giovani che provengono dalla Comunità Giovanile vivranno il loro primo anno di Seminario maggiore, frequentando i corsi di teologia previsti assieme ai compagni che hanno frequentato l’anno propedeutico. L’anno successivo passeranno in Comunità Teologica per frequentare il secondo di teologia caratterizzato dalla verifica in vista del Rito di Ammissione che rimane all’inizio del terzo anno di teologia.

Un arricchimento reciproco
Questa novità nel percorso formativo è una ricchezza sia per i giovani della comunità giovanile, che possono confrontarsi con giovani adulti in ricerca vocazionale, sia per i giovani della comunità vocazionale, grazie alla ricca esperienza di vita comunitaria di chi già da anni vive in Seminario.
La novità introdotta trasforma, in parte, il volto della Comunità vocazionale, che tuttavia rimane comunità di ricerca e discernimento vocazionale.
Le riflessioni fatte nel nostro Seminario non sono semplicemente una questione interna, riguardante la formazione seminaristica, ma fanno emergere in trasparenza una chiamata sempre più pressante per tutti gli operatori di Pastorale giovanile: cercare nella pastorale con i giovani vie nuove e promettenti capaci di accompagnarli a scelte cristiane belle e definitive.
don Lorenzo Zannoni