“Siamo sulla stessa barca”: il cero pasquale della cattedrale e i suoi decori

“Siamo sulla stessa barca”: ha questo “titolo” quest’anno il cero pasquale della nostra cattedrale, decorato da don Alberto Zanetti, direttore dell’ufficio per l’annuncio e la catechesi. Ci sono i segni tradizionali, che il Vescovo ha indicato, prima di accenderlo, durante la veglia pasquale del sabato santo: la croce, simbolo di Cristo, l’Alfa e l’Omega – prima e ultima lettera dell’alfabeto greco, a indicare che Cristo è il principio e la fine di tutte le cose -, le cifre dell’anno 2020, a significare che Gesù, il Signore del tempo e della storia, vive oggi per noi; ma ci sono anche una bandiera del’Italia, a simboleggiare le istituzioni civili, e, speculare, una croce rossa, che rappresenta la cura. Alla base, una barca, la barca della Chiesa e dell’umanità. Due le scritte: in alto “Gesù crocifisso è risorto” e in basso “Non temere”, a legare insieme la domanda rivolta da Gesù ai discepoli nella barca nel mare in tempesta (“Perché avete paura?”) e l’invito “Non temere!” contenuto nel Vangelo delle apparizioni. Sotto la croce le foglie di ulivo, a rappresentare quel segno che ci è mancato la domenica delle Palme; infine, l’edera che raccorda le immagini alla croce gloriosa.