L’idea proposta dal vescovo Gianfranco Agostino di far incontrare i consacrati in un dialogo franco e aperto, tra le due generazioni di religiosi giovani e anziani, che si è fatto più evidente nella differenza e nelle difficoltà, ha trovato terreno fertile ed ha suscitato nuovi stimoli e speranze tra i religiosi e le religiose della diocesi di Treviso, convocati dal Vescovo, nella giornata del 2 febbraio, celebrativa appunto della Vita Consacrata.
“Tante stelle, ognuna con il suo nome, appartenente alla costellazione della propria Congregazione, costituiscono una galassia luminosa nel cielo della Chiesa”. Così il delegato per la Vita consacrata, mons. Giuseppe Rizzo, ha aperto la mattinata che ha visto un giovane religioso dei frati Minori Conventuali e una suora non più giovane della Congregazione delle suore di Maria Bambina, indirizzare ciascuno una lettera aperta ai propri confratelli e consorelle reciprocamente di età opposta. Le due lettere hanno rivelato molti punti in comune, pur visti da ottiche diverse, con l’unico riferimento sempre a Cristo.
L’assemblea è stata molto stimolata al dialogo in una successiva serie di considerazioni che mons. Gardin ha ripreso e rilanciato ai presenti riconfermando che le comunità religiose presenti nella diocesi costituiscono una ricchezza per la Chiesa particolare. Gli interventi, sia da parte degli anziani religiosi, sia dei giovani, hanno dato nuovo slancio alla propria risposta nella Chiesa di oggi, convinti che la vita consacrata si pone nel cuore della Chiesa come elemento decisivo per la sua missione.
Molto significativo l’intervento di un giovane religioso dei padri Cavanis di Possagno, che ha narrato il suo desiderio di “mediazione” tra le due generazioni, vista la sua presenza tra i giovani della scuola di Possagno e il suo vivere nella comunità con confratelli tutti anziani. Felice connubio che aiuta ad imparare gli uni dagli altri e testimonia al mondo che si può vivere insieme così.
Gli interventi sono stati caratterizzati dal tono vivace dei giovani religiosi, non privo di punte polemiche, e dalla pacatezza delle sorelle anziane, che per la loro parte hanno una storia da ricordare, ma soprattutto ancora da costruire nel testimoniare al mondo il primato di Dio, nella diversità dei carismi e delle generazioni.
C’è, nella lettera, una domanda di cammino insieme e di condivisione nella fede che viene ripreso dal Vescovo, il quale afferma essere questo il contributo e la caratteristica della Vita consacrata per il futuro: offrire un apporto alla vita cristiana, là dove si impara e si condivide la fede, superando lo spirito di individualismo oggi molto imperante in ogni ambito, comprese le comunità religiose: passare il testimone, consegnando ai giovani il vissuto della propria fede, senza spegnere i loro sogni. Le persone consacrate dovrebbero essere esperte nella fede, sapendo affiancarsi e accompagnare i credenti che si trovano davanti alle sfide di oggi, a domande che non hanno risposte (il dolore, il rapporto tra Dio e le vicende umane…).
Lo stare insieme dei religiosi, esigenza presente fin dalle origini, è dono dello Spirito ed è attuazione radicale del comandamento dell’amore. La fraternità, dice il Vescovo, ha bisogno di essere sempre più scoperta come lo spazio vitale, indispensabile per la scelta di Dio, come pure il luogo da cui partire per la missione e a cui ritornare.
Dopo questo dialogo familiare e arricchente tra generazioni, i consacrati hanno partecipato all’Eucaristia presieduta dal Vescovo e concelebrata, oltre che dal Delegato per la Vita Consacrata anche 12 religiosi rappresentanti delle varie Congregazioni. Si è fatta memoria dei fratelli e delle sorelle che hanno celebrato il loro giubileo di consacrazione: il loro nome e l’appartenenza alla Congregazione sono risuonati nella chiesa Immacolata del Seminario come una musica di riconoscenza al Signore per il dono della vocazione e per la generosità della risposta.
Non è mancato in questa bella circostanza un momento conviviale che ha creato un clima di famiglia e rallegrato la gioia dell’incontro. (suor Maria Luisa Lando)
Vita consacrata: incontro tra generazioni
